Si celebra il 20 marzo del 2016 il centesimo anniversario dalla pubblicazione, sul numero 7 del 1916 del giornale scientifico tedesco Annali di Fisica – Annalen der Physik, dello studio con cui lo scienziato tedesco presentava la versione generale della propria teoria, rivoluzionando le basi della fisica classica e cambiando la nostra idea di spazio e tempo.
In tale articolo, intitolato La base della teoria generale della relatività – Die Grundlage der allgemeinen Relativitatstheorie, Albert Einstein esponeva la propria teoria delle equazioni di campo, che aveva già presentato il 25 novembre del 1915 all’Accademia Prussiana delle Scienze. Una teoria che fu a lungo avversata dal matematico tedesco David Hilbert: una polemica che si è effettivamente conclusa, a favore di Einstein, solo nel 1997, con un articolo pubblicato da L. Corry, J. Renn, J. Stachel sul numero 278 di Science del 14 novembre.
Undici anni prima, nel 1905, su Annalen der Physik aveva già pubblicato quattro studi sulla propria teoria della relatività ristretta, per i quali nel 1921 Einstein riceverà il premio Nobel per la fisica, per i suoi “contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico” La sua teoria modificava le idee su spazio e tempo, superando il modello newtoniano, e anche la gravità diventava espressione della curvatura dello spaziotempo, che per Einstein aveva quattro dimensioni: lunghezza, larghezza, profondità, tempo.
Immagine, da Wikipedia: Albert Einstein, 1920 Fondazione Nobel foundation, A.B. Lagrelius e Westphal
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