Il 13 marzo scorso la filosofia ha perso uno dei suoi più acuti pensatori, professore emerito dell’università di Harvard, premiato nel 2011 a Stoccolma con il Rolf Schock Prize, che è considerato una sorta di premio Nobel per la logica e la filosofia. Un intellettuale che ha dedicato la propria ricerca anche alla matematica e alle scienze informatiche. Esponente in ambiti filosofici prima del funzionalismo, poi della corrente realista, in periodi più recenti aveva tentato una mediazione intellettuale che risolvesse la scissione antitetica tra le correnti del realismo e dell’antirealismo.
Presidente dell’American Philosophical Association e Corresponding Fellow della British Academy, era un amico del filosofo e scrittore Umberto Eco, scomparso poche settimane prima di lui, il 13 febbraio scorso. Venti anni prima del mondo virtuale teorizzato dal film Matrix, Putnam aveva ragionato proprio sull’ipotesi, confutandola, che il mondo che percepiamo non sia reale, e che la nostra esistenza possa essere appunto solo virtuale, mentre noi, “cervelli in una vasca”, crediamo di vedere e sentire ciò che ci fanno provare i nostri presunti sensi, e pensiamo non la realtà, ma ciò che crediamo sia tale.
Tra i suoi libri tradotti e pubblicati in Italia possiamo citare il primo in assoluto, Filosofia della logica: nominalismo e realismo nella logica contemporanea, Isedi, 1975; Mente, linguaggio e realtà, Adelphi, 1987; La sfida del realismo, Garzanti, 1991; Matematica, materia e metodo, Adelphi, 1993; Realismo dal volto umano, Il Mulino, 1995. Il suo libro più recentemente pubblicato nel nostro paese è La filosofia nell’età della scienza, Il Mulino – 2012. Nell’aprile del 2016 la Harvard University Press pubblicherà la sua ultima opera: Naturalism, Realism, and Normativity, ISBN 9780674659698.
Nato a Chicago il 31 luglio del 1926, Hilary Putnam aveva ottenuto il baccalaureato in matematica e filosofia all’Università della Pennsylvania, per poi laurearsi all’università di Harvard, e ottenere il dottorato in filosofia all’università di Los Angeles UCLA nel 1951, quando aveva anche iniziato ad insegnare alla Northwestern University. Nel 1953 era divenuto professore alla Princeton University, dove aveva insegnato fino al 1961, trasferendosi quindi all’MIT – Massachusetts Institute of Technology. Nel 1965 ricevette l’incarico di professore alla Harvard University, dove insegnò fino al pensionamento, nel giugno del 2000, continuando però a tenere seminari alla Tel Aviv University.
Immagine: Wikipedia
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