Il 31 marzo scorso è morto a Roma uno dei più noti teologi della Chiesa Cattolica, collaboratore di tre pontefici. Papa Giovanni Paolo II, che nel dicembre 1989 lo aveva nominato teologo della Prefettura della Casa Pontificia; Papa Benedetto XVI che in tale ruolo lo aveva confermato, e Papa Francesco, sotto il cui pontificato si era ritirato nel 2005.
Nel 2011, vedi SRM, cortesia L’Osservatore Romano, aveva spiegato il pensiero del Papa Emerito Benedetto XVI, e il suo lavoro teologico e filosofico per ricomporre la frattura tra fede e ragione: “Nell’opera del cardinale Ratzinger – aveva affermato – ci sono dei temi ricorrenti, uno di questi è il divorzio tra fede e ragione, un tema cruciale della modernità. La fede è stata ridotta a superstizione o sentimento, senza avere più niente a che fare con la verità”.
“Ma la ragione è presente nella Bibbia, nella teologia cristiana, in Agostino, Tommaso, abbiamo grandissimi pensatori nella nostra tradizione. Il problema della nostra epoca è una ragione che pretende di essere sufficiente a se stessa e nega, ignora o bolla come irragionevole tutto ciò che non riesce a raggiungere con le proprie forze”. Nell’omelia per la cerimonia funebre, il cardinale Angelo Sodano lo ha descritto come un “Cantore della fede cristiana [..] tutto proteso nel far conoscere il Signore”.
Nato a Carouge, in Svizzera, il 25 aprile del 1922, si era laureato in Lettere Classiche all’Università di Ginevra, per poi entrare nel 1945 nell’Ordine dei frati predicatori. Diventato sacerdote nel 1951, nel 1952 aveva ottenuto la laurea in teologia all’università pontificia di Roma Angelicum, e nel 1959 il dottorato all’Università di Ginevra, dove nel 1962 era diventato docente di filosofia presso la facoltà di Lettere.
Dal 1973 aveva insegnato anche storia della filosofia moderna e contemporanea all’Università di Friburgo. Anche dopo il pensionamento, nel 1990, aveva continuato a tenere docenze e conferenze in varie università e istituti, tra cui il Master in Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, a Roma.
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