Martedì 26 aprile 2016 ricorre l’anniversario della nascita di un intellettuale italiano che rappresenta un esempio contemporaneo di equilibrio tra religione e ricerca scientifica. Nato a Porto Recanati nel 1911, Enrico Medi è stato allo stesso tempo un importante scienziato, direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e vicepresidente dell’Euratom, la Comunità Europea dell’Energia Atomica; un uomo di fervente fede, nominato dalla Chiesa Cattolica Servo di Dio; un divulgatore scientifico, in un’epoca in cui tale ruolo, per la televisione italiana ancora agli inizi, si può sicuramente considerare pionieristico.
Laureatosi in fisica giovanissimo nel 1932, all’età di 32 anni, Medi tra il 1950 e il 1960 ha infatti condotto sulla Rai il programma Le avventure della scienza in cui spiegava le scienze agli italiani, in un periodo in cui questo obiettivo non era certo dei più semplici, a causa dei bassi livelli di alfabetismo e scolarità di molti cittadini del nostro paese.
Una realtà sociale e culturale dimostrata da un’altra successiva trasmissione tv, progettata proprio per contribuire a combattere l’analfabetismo: Non è mai troppo tardi, trasmessa dal 15 novembre del 1960 ed il 1968, condotta dal famoso maestro Alberto Manzi, che ne era anche autore con Carlo Piantoni e Oreste Gasperini.
Medi è stato anche tra i commentatori dello sbarco sulla Luna della missione Apollo 11, il 20 luglio del 1969, insieme ad Andrea Barbato, Piero Forcella e Tito Stagno, oltre a Ruggero Orlando in collegamento da Houston. Una trasmissione famosa anche per la piccola querelle che ci fu tra Stagno e Orlando sull’esatto momento di allunaggio del modulo lunare Eagle con a bordo Neil Armstrong e Buzz Aldrin, mentre Michael Collins rimase a bordo del Columbia.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.