Per il quotidiano britannico, dopo la recente conferma di quanto da lui teorizzato, le probabilità che lo studioso ottenga il prestigioso riconoscimento per la fisica sono aumentate in modo esponenziale. La teoria sarebbe stata provata da un altro scienziato, Jeff Steinhauer, responsabile del Laboratorio di Fisica Atomica del Technion – Israel Institute of Technology di Haifa, Israele.
Steinhauer afferma di avere riprodotto in laboratorio un buco nero “in un condensato di Bose – Einstein”, e di aver osservato per la prima volta la radiazione teorizzata da Hawking nel 1974. Tale radiazione dipenderebbe da “minuscole particelle che sarebbero in grado di rubare ai buchi neri una frazione infinitamente piccola della loro energia”.
A causa di tale radiazione e della connessa perdita di energia, il buco nero “evaporerebbe lentamente nel tempo”, espellendo “tutta la polvere, la luce e le stelle che aveva divorato”, riducendosi quindi progressivamente al nulla. Per Hawking, oltre al probabile Nobel, dopo 42 anni sarebbe sicuramente una grande soddisfazione la conferma della “sua teoria più audace”, formulata a soli 32 anni.
Dal punto di vista della fisica, potrebbe invece essere rovesciata la nostra concezione dell’universo, mentre la storia e la memoria potrebbero essere semplicemente illusioni.
Immagine: cortesia NASA
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