Torna giovedì 30 giugno 2016 in tutto il mondo la seconda edizione dell’Asteroid Day, l’iniziativa internazionale che si propone di far conoscere le tematiche scientifiche relative agli asteroidi, dalla loro importanza per l’arrivo della vita su pianeti come la Terra, alla loro pericolosità in caso di impatto con il nostro pianeta, alle possibilità che abbiamo, con le attuali tecnologie, di tracciarne la presenza e i movimenti nel nostro sistema solare degli oggetti più vicini alla Terra, i cosiddetti Neo – Near Earth Objects.
Tra i fondatori dell’Asteroid Day c’è uno studioso particolare: l’astrofisico Brian May, più conosciuto dal grande pubblico come chitarrista della band inglese dei Queen. “Il nostro obiettivo – ha spiegato May – è quello di dedicare un giorno dell’anno alla conoscenza degli asteroidi, antichi mattoni che ci raccontano le origini del nostro sistema solare, e per sostenere le risorse necessarie alla ricerca di quei corpi con orbite potenzialmente pericolose”, dal momento che “gli asteroidi sono un disastro naturale” che però allo stesso tempo “siamo in grado di prevenire”.
Il grande astrofisico britannico Stephen Hawking interverrà insieme a May ad uno degli eventi previsti in questa edizione: lo Starmus International Festival, che si svolge a Tenerife nelle isole Canarie, Spagna. Hawking ha più volte parlato della pericolosità degli asteroidi, spiegando anche recentemente che” una delle principali minacce alla vita intelligente nel nostro Universo è l’alta probabilità di una collisione tra un asteroide e un pianeta abitato”.
Del resto, il giorno scelto per la giornata degli asteroidi è storicamente importante e significativo: il 30 giugno del 1908 un asteroide di 40 metri di diametro, quindi di dimensioni piuttosto contenute, esplose sopra la località di Tunguska, in Siberia, ad una quota tra i 5.000 e i 10.000 metri circa. Gli effetti furono devastanti: una potenza esplosiva enormemente superiore a quella della bomba atomica sganciata il 6 agosto del 1945 sulla città giapponese di Hiroshima, distrusse 2.150 chilometri quadrati di foresta e vegetazione, abbattendo oltre 80 milioni di alberi.
Fonte: INAF, Immagine: asteroide Vesta, cortesia NASA
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