Parla della nostra mente, del pensiero, dell’anima, e del loro rapporto reciproco, questo ultimo libretto di 48 pagine del filosofo bresciano. Con un approccio necessariamente interdisciplinare, che mette a confronto le visioni delle neuroscienze, della filosofia e della teologia, interrogando anche la fede. Il testo è stato pubblicato nel 2016 da Morcelliana Edizioni nella collana Piccoli fuochi, con il titolo Cervello, Mente, Anima.
Considerato anche un esponente del neoparmenidismo, nel periodo in cui insegnava all’Università Cattolica Emanuele Severino è entrato anche in conflitto, per le sue posizioni filosofiche, con la stessa Chiesa Cattolica, al punto che i suoi volumi vennero valutati anche dalla Congregazione per la dottrina della fede, e nel 1969 la Chiesa aveva proclamato l’incompatibilità totale tra il Cristianesimo e il suo pensiero filosofico.
Dalla scheda libro: “Una domanda attraversa queste pagine: è legittimo il disinteresse di molti scienziati verso la filosofia, quando i concetti fondamentali della scienza hanno per lo più una genesi filosofica? È il caso delle categorie cervello, mente, anima, pensiero. Categorie che, nella loro stessa origine, sono attraversate da tensioni che si evidenziano, ad esempio, nelle riflessioni delle neuroscienze. Tensioni che un approccio riduzionista a questi concetti, oggi divenuto senso comune, sembra occultare”.
Nato a Brescia il 26 febbraio del 1929, Severino insegna Ontologia fondamentale alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita – Salute San Raffaele di Milano. Membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, professore emerito dal 2005 dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è stato anche professore di Sociologia, Logica e Storia della filosofia moderna e contemporanea. Dal 1954 al 1969, come anticipato, è stato professore all’Università Cattolica.
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