La sua guarigione, verificatasi dopo un pellegrinaggio al Santuario il 4 maggio del 1989, era stata la sessantanovesima ufficialmente riconosciuta come miracolosa dal Bureau des Constatations Médicales, l’ente incaricato di studiare e valutare dal punto di vista medico scientifico tutti i casi di questo tipo, e dalla Chiesa Cattolica. I miracoli sono infatti questione delicata, che sfida la ragione e può essere definita solo attraverso la fede e le conferme della scienza medica e della teologia. Il 19 novembre del 2011 la commissione medica aveva certificato la miracolosità della guarigione per la scienza, in quanto appunto non spiegabile “allo stato attuale delle conoscenze scientifiche”.
Due anni dopo, il 20 giugno del 2013, era stato monsignor Giovanni Giudici, in quel periodo vescovo di Pavia, a definire tale evento come “prodigioso e miracoloso”. Danila Castelli era nata nel 1943 a Bereguardo, comune in provincia di Pavia. Nel 1982 le era stato diagnosticato un tumore all’utero; era stata sottoposta ad otto diversi interventi chirurgici, ma senza un esito positivo. Quando si era recata a Lourdes i medici che la curavano avevano valutato che fosse ormai allo stadio terminale della patologia. Ma dopo essersi bagnata nella acque delle piscine del Santuario, e aver provato, come lei stessa aveva dichiarato, “una sensazione di benessere”, il tumore era misteriosamente scomparso, e i medici ne avevano dichiarato la guarigione.
Donna di grande fede, Sorella di carità della Sottosezione Unitalsi di Pavia, la signora Castelli era molto attiva nel cercare di aiutare le persone sofferenti o in difficoltà. Tra l’altro accompagnava e si prendeva cura dei malati che partecipavano ai pellegrinaggi alla grotta di Massabielle. Nel ricordarla, il presidente nazionale dell’Unitalsi, Antonio Diella, ha affermato: “Ci si può solo stupire dei progetti di Dio e delle sue scelte; si può solo ringraziare per i segni di amore di cui riempie la nostra vita e la nostra storia. Danila è stato un segno grande di misericordia, donato alla vita di una persona perché tutti ne gioissero”.
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