Uno dei punti su cui si fa spesso confusione nell’informazione su tematiche religiose, è la differenza e non coincidenza tra icona e reliquia, e nel corretto utilizzo di questi due sostantivi. Una situazione che si verifica ad esempio spesso per la Sindone, che è indicata da molti spesso come reliquia, ma che ad esempio per la Chiesa Cattolica attualmente, come indicò anche Papa Benedetto XVI alcuni anni fa, è definita icona, dal momento che non è ancora accertato che sia una reliquia, né la Chiesa Cattolica ad oggi l’ha appunto proclamata tale.
Mi interesso di questa icona da molti anni, dai tempi del liceo e poi in ambiti professionali dal 1990, e ho avuto modo di studiarla in maniera più approfondita pochi anni fa, tra fede e scienza, pure apprendendo da noti esperti in vari settori, persone che nella maggior parte dei casi ne sanno molto più di me, elementi e questioni che non conoscevo, o non conoscevo in modo non sufficientemente approfondito. Personalmente, mi sono rafforzato nell’idea che sia sicuramente una icona affascinante che rappresenta le sofferenze dell’uomo flagellato, percosso e crocefisso, ma non ho avuto né ho motivo ad oggi per discostarmi dalle posizioni ufficiali, esplicite o implicite, della Chiesa Cattolica.
Nel caso in cui la Chiesa Cattolica cambiasse posizione, o ad esempio si verificasse o venisse accertato dalla scienza e dalla religione un miracolo ad opera della icona che diverrebbe quindi reliquia, ovviamente avrei modo e necessità di ricredermi. Esemplificando, dal web: per Icona possiamo considerare una “Immagine sacra, dipinta su legno o lastra di metallo, decorata d’oro, argento e pietre preziose, tipica dell’arte bizantina e russa”. Oppure, nelle teorie della comunicazione, per chi studia o ha studiato semiologia, un “messaggio affidato all’immagine”, ad esempio un logo, o un manifesto. Mentre una reliquia, per la tradizione cristiana, è “ogni resto del corpo o anche ogni oggetto che è o si presume appartenuto o connesso a una persona venerata come santa”. Spero di aver spiegato correttamente la questione, tutto sommato non troppo complessa, e la mia posizione scientifica – culturale, come giornalista e come studioso del fenomeno mediatico culturale.
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