La ragionevolezza della fede, anche nel mondo moderno, e il suo potenziale armonizzarsi con la scienza, sono al centro di questo libro del filosofo Roberto Giovanni Timossi, pubblicato nel gennaio 2017 da San Paolo Edizioni. Edito nella collana Prospettive Teologiche con il titolo Perché crediamo in Dio. Le ragioni della fede cristiana nel mondo contemporaneo, ISBN 9788892210011, il volume affronta in modo interdisciplinare la presunta dicotomia tra scienza e fede, alla luce di discipline quali, oltre alla filosofia e le scienza religiose, la psicologia, la sociologia, le scienze cognitive, l’epistemologia.
In un’epoca in cui chi crede è costretto a confrontarsi in modo drammatico, intellettualmente e psicologicamente, con una società i cui valori sono spesso tutt’altro che religiosi, e in cui la scienza e gli scienziati sembrano contraddire costantemente l’idea stessa dell’esistenza di Dio, il libro vuole essere uno strumento interpretativo del mondo moderno, e aiutare i credenti a comprendere e gestire le sfide della cultura laica o laicista. Allo stesso tempo, vuole provocare scettici e atei ad una visione differente, e ad una riflessione su cosa vuol dire e perché oggi ha senso credere.
Nato a Genova il 29 maggio del 1953, Timossi si occupa principalmente di storia della scienza e di epistemologia, oltre che di questioni teologiche e religiose; è molto conosciuto proprio per i suoi studi e la sua critica all’ateismo moderno e contemporaneo. Nel 1974 si è laureato in filosofia all’università di Genova, dove ha svolto la propria attività di docente e ricercatore fino al 1980. Tra le sue opere, Prove logiche dell’esistenza di Dio da Anselmo d’Aosta a Kurt Gödel. Storia critica dell’argomento ontologico, Milano, Marietti, 2005; Decidere di credere. Ragionevolezza della fede, San Paolo, 2012
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