Lo dimostrerebbe un recente studio medico legale realizzato da Alfonso Sánchez Hermosilla, anatomopatologo dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica di Murcia – UCAM, Spagna. L’annuncio è stato dato venerdì 31 marzo 2017. Da studi antropometrici, criminologici, anatomici a anatomopatologici, risulterebbe che entrambi i teli, Sindone di Torino e Sudario di Oviedo, mostrerebbero la stessa ferita su un fianco, coerente con il colpo di lancia inferto dal centurione romano a Gesù Cristo sulla croce, e descritto nel Vangelo di Giovanni, capitolo 19, versetti 33 – 34.
Approfondiremo la questione in questi giorni quando avremo a disposizione lo studio, e chiedendo ulteriori informazioni agli autori della ricerca, guidata da Sánchez Hermosilla, direttore del gruppo di ricerca del Centro spagnolo per Sindonologia – EDICES, e consulente scientifico del Centro Internazionale Sindonologia di Torino. Lo studio, coerente con quelli realizzati precedentemente dall’università, “presuppone nuovi progressi del gruppo di investigazione dell’UCAM, che sta studiando il Sudario di Oviedo e che già precedentemente mostrò altri riscontri che entrambi i teli abbiano avvolto la stessa persona”.
In base a quanto indicato sul sito web dell’università, la ricerca non solo confermerebbe “che entrambi i teli hanno avvolto la stessa persona, ma anche che quest’uomo, quando era già cadavere e si trovava in una posizione verticale, abbia subito una ferita penetrante che gli ha attraversato l’emitorace destro, entrando dal quinto spazio intercostale e uscendo da quarto, prossima alla colonna vertebrale e alla scapola destra, lasciando macchie di coagulo di sangue e di liquido pleurale e pericardico su entrambi i teli: sulla Sindone per il contatto con i fori di ingresso e di uscita, sul telo per la sola uscita”.
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