Così potremmo sintetizzare l’intervento del presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, nel corso della Giornata per la ricerca, organizzata a Roma venerdì 26 maggio 2017 dalla Fondazione Policlinico Agostino Gemelli e dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Monsignor Rino Fisichella ha sottolineato la necessità di porre l’uomo, il suo essere e la sua dignità, al centro dell’attività scientifica e della conoscenza umana. “Una società che dimenticasse la sacralità dell’esistenza personale e della sua dignità come un mistero insondabile – ha infatti dichiarato – cadrebbe facilmente nel fare di ciascuno un mero prodotto di consumo, una merce che può essere venduta e comprata a proprio piacimento”.
Scienza e fede vanno viste non come antitetiche, ma come differenti modi di indagine e di comprensione del mondo, che si valorizzano vicendevolmente, e che possono aiutarci a comprendere e realizzare questa visione antropologica, e antropocentrica, della conoscenza. “La conoscenza – ha spiegato Monsignor Fisichella – anche la più precisa, la più critica non può non porre l’uomo al centro del suo investigare. La ricerca della verità, piaccia o no, è lo scopo di ogni ricerca scientifica”. Diversamente “sarebbe davvero patologico per la scienza se non ricercasse la verità piena sull’uomo, su ciò che egli è e su ciò che è chiamato ad essere”.
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