Dobbiamo ringraziare anche religione e la cultura islamica per lo sviluppo della scienza occidentale, e per il modo in cui la nostra cultura scientifica e le nostre tecnologie sono state arricchite dalle scienze dell’Islam, ad esempio dalla matematica, l’architettura, l’astronomia. La sera di venerdì 26 maggio 2017 una delegazione di 18 Imam di differenti associazioni islamiche del Nord Est italiano, si è recata in visita all’Osservatorio astronomico di Padova dell’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, per l’inizio del Ramadan.
Il Ramadan, mese sacro per i musulmani, durerà 29 – 30 giorni, per concludersi quindi verso il 24 di giugno. L’incontro di venerdì sera ha avuto il valore simbolico di “avvicinare scienza e fede”, come ha dichiarato lo stesso Imam di Trieste, Nader Akkad, che aveva chiesto di organizzare la visita e l’osservazione astronomica all’osservatorio. Aveva però pure l’obiettivo di effettuare l’avvistamento della prima falce di Luna crescente, prescritto nel Sacro Corano, avvistamento che definisce appunto l’inizio del Ramadan.
Gli Imam hanno potuto assistere ad una simulazione, realizzata tramite il software Stellarium, del tramonto del Sole e dell’ eventuale avvistamento della Luna possibile in diverse diverse latitudini del pianeta. Non è stato però purtroppo possibile, spiega una nota dell’INAF, riuscire ad effettuare l’avvistamento durante l’osservazione con i telescopi, a causa dell’illuminazione residua del sole, delle nubi e dell’umidità.
Una questione particolarmente delicata, quella del mancato avvistamento dovuto ad eventuali avverse condizioni climatiche, su cui si è però espressa con una fatwa la Segreteria generale del Consiglio europeo per la Fatwa e la Ricerca, dopo un denso confronto, anche in convegni internazionali, tra teologi islamici, esperti di diritto islamico e astronomi. La fatwa, relativa all’avvistamento della Luna del mese di Ramadan per l’anno 1438 Hijri – Egira, ovvero l’anno in corso, ha definito l’inizio del Ramadan per sabato 27 maggio.
Come descritto sul sito ufficiale INAF, la decisione e la fatwa sono state spiegate dallo stesso Imam Akkad: non sarebbe quindi più necessario considerare l’avvistamento in diverse latitudini e differenti orari, ma sarebbe possibile e preferibile prendere a riferimento un l’avvistamento mondiale anziché quello locale.
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