La possibilità dell’esistenza di forme di vita su altri pianeti è una delle questioni al centro delle riflessioni di fisici, biologi, intellettuali e studiosi di varie discipline. Non solo per capire dove possa trovarsi nell’universo, oltre che sul nostro pianeta, ma anche per comprendere come e perché la vita possa avere origine e svilupparsi.
Chiedendosi pure, come fa Stephen Hawking, invitando a riflettere, se veramente sia auspicabile trovare o essere trovati da esseri alieni. Ne parla il libro I marziani siamo noi. Un filo rosso dal Big Bang alla vita, del fisico e divulgatore Giovanni Bignami, scomparso recentemente a causa di un malore improvviso, mentre si trovava a Madrid per ragioni di lavoro.
Pubblicato nel 2010 da Zanichelli nella collana Chiavi di lettura, il volume racconta la storia delle missioni esplorative e della ricerca di pianeti adatti ad ospitare la vita. Tramite telescopi terrestri, radiotelescopi come quello di Arecibo, telescopi spaziali come Hubble e Planck, sonde come Mars Pathfinder, Cassini Huygens, Rosetta.
Scoprendo “che ogni anno cadono sulla Terra molti pezzi di Marte”, o “che nella chioma di una cometa si è trovato uno dei nostri aminoacidi”. E riflettendo su quelle che sono le basi biologiche e chimiche della nostra biologia e dell’esobiologia.
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