Sarà necessario aspettare fino a giovedì 13 luglio per sapere la decisione dell’Alta Corte britannica sul caso che sta scuotendo il mondo. “Esaminerò il caso giovedì di questa settimana e potrei essere in grado di risolverlo. Oppure no”, così ha dichiarato il giudice Nicholas Francis, che si è occupato in questi mesi della vicenda giudiziaria del piccolo Charlie.
Proprio tale continuità è stata al centro di una delle obiezioni avanzate dai genitori del bimbo, Chris Gard e Connie Yates, che in udienza hanno chiesto la possibilità di portare il proprio figlio all’estero, per poterlo sottoporre a terapie sperimentali. A fronte anche di altri casi di bambini che hanno avuto notevoli recuperi, fino ad avere in certi casi persino una vita normale o comunque non assistita ad esempio da macchinari.
L’avvocato della famiglia Gard ha chiesto alla Corte più tempo, almeno fino al 25 o 27 luglio, presentando anche il parere di un medico statunitense, per il quale la terapia avrebbe almeno il 10 per cento di probabilità di essere efficace. Nel corso dell’udienza la mamma di Charlie ha infatti chiesto alla Corte di provare ad immedesimarsi in lei e in suo marito, sottolineando come una tale probabilità sia più che sufficiente per voler tentare una nuova cura.
Affermazione ripresa anche sulla pagina Facebook ufficiale Charlie Gard #charliesfight: “Se il tuo figlio fosse malato e avessi la possibilità di scelta di dargli un farmaco non dannoso che clinicamente avesse una probabilità del 10% di un importante recupero, coglieresti quella opportunità ? Ecco perché stiamo combattendo !”
La ragione dello spostamento della nuova udienza alla fine del mese di luglio, ha spiegato il legale dei Gard, è dovuta alla necessità di verificare l’efficacia della cura sperimentale prima che i Giudici arrivino a nuove decisioni. E la verifica scientifica della positività del trattamento medico, e dei suoi effetti, non sarà possibile prima del 21 luglio.
Una delle ragioni addotte dalla corte e dal giudice Nicholas Francis per giustificare il no al trasferimento all’estero e a nuove cure, e per disporre lo spegnimento dei macchinari che tengono in vita il piccolo Charlie, sarebbero i danni cerebrali irreversibili. Il Giudice, ha infatti affermato che stando a quanto affermano medici del Great Ormond Street Hospital, “È solo il suo corpo che cresce, il suo cervello non sta crescendo”.
Ma la mamma di Charlie ha risposto che in realtà anche le misure della testa del piccolo Charlie stanno crescendo: “Non è vero – ha affermato – gli infermieri hanno misurato la circonferenza della testa, è cresciuta di due centimetri solo nelle ultime settimane !”. Come anticipato Chris e Connie tramite i loro legali hanno anche cercato di ricusare il giudice, chiedendo che il caso sia affidato ad un altro magistrato, che non essendo stato già coinvolto nel caso e non avendo già deliberato con una precedente sentenza, avrebbe meno condizionamenti e la possibilità di essere quindi più imparziale.
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