Si parla di terremoti, in questo libro di Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Ingv. Pubblicato nel 2016 da Codice Edizioni con il titolo Sotto i nostri piedi, storie di terremoti, scienziati e ciarlatani, Isbn 978887578572, il volume racconta la sismologia, e i tentativi fatti nella storia dell’uomo, dall’antica Grecia ad oggi per capire gli eventi sismici, dare loro una spiegazione, cercare di prevederli.
Proprio la previsione dei terremoti è uno dei punti più rilevanti, controversi e in certi casi persino folkloristici, dal momento che “dopo ogni terremoto c’è sempre qualcuno che lo aveva previsto: i Maya, la zia Santuzza, il cane del vicino”. Previsioni che spesso hanno poco o nulla a che fare con la vera scienza, e che in molti casi generano anche una grande quantità di fake news, spesso dopo un sisma dagli effetti particolarmente tragici.
Coloro che cercano di anticipare i terremoti, o affermano di poterlo fare, infatti, “non si fidano della scienza, ma credono che i rospi scappino prima dei terremoti, che la Nato e le trivelle possano scatenarli, che gli scienziati sappiano prevederli ma non lo dicano perché odiano vincere i premi Nobel”. Creando così una ingente quantità di disinformazione, che crea ancora più dubbi e paure nelle persone, e alimenta polemiche che non hanno alcuna ragione scientifica.
Il libro ci racconta ad esempio come già Aristotele cercasse di spiegare gli eventi sismici con presunti venti sotterranei, e tentativi simili di spiegazioni, da fluidi o etere nel sottosuolo, ad animali fantastici o mitologici che muovendosi avrebbero causato i terremoti. Raccontando allo stesso tempo anche i peggiori terremoti che hanno colpito il nostro pianeta e le popolazioni che vi vivono.
Oggi la sismologia è una scienza giovane, che non è possibile definire esatta proprio dal punto di vista previsionale. Amato ne racconta la storia, i protagonisti, le proprie esperienze quotidiane come sismologo, l’impossibilità odierna di prevedere i terremoti, cercando di capire quando invece sarà possibile farlo in futuro. Sottolineando il problema della disinformazione a cui siamo costantemente sottoposti su tali questioni.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.