Nel 1917 usciva in Gran Bretagna il libro On Growth and Form – tradotto in Italia con il titolo Crescita e Forma – che definiva una sorta di teoria evolutiva frutto dell’unione tra arte, scienza e matematica. Opera del biologo, matematico e studioso scozzese D’Arcy Wentworth Thompson, questo volume di poco più di 790 pagine, di cui quest’anno ricorre il centenario, era pubblicato da Cambridge University Press.
Thompson presentava anche un nuovo approccio all’evoluzione, sottolineando l’importanza della matematica e della geometria nel definire e regolare le forme dei viventi, e quindi anche i loro eventuali cambiamenti evolutivi. Approccio alternativo e distante da quello scientificamente e culturalmente predominante del naturalista britannico Charles Robert Darwin, formulato oltre sessanta anni prima – nel 1859 – nel libro L’origine delle specie.
Con il proprio lavoro Thompson ha posto le basi per arrivare alla spiegazione scientifica della morfogenesi, ovvero il processo attraverso il quale si formano le strutture biologiche le forme e gli schemi degli esseri viventi. Nell’immagine vediamo ad esempio come spiega la trasformazione dell’ Argyropelecus olfersi in Sternoptyx diaphana, applicando una mappatura di trasformazione a 20 gradi.
Nella visione scientifica di Thompson, che era appunto anche un matematico, “L’armonia del mondo si manifesta nella forma e nel numero, e il cuore e l’anima e tutta la poesia della filosofia naturale si incarnano nel concetto di bellezza matematica. Tale è la perfezione della bellezza matematica – scrive in Crescita e forma – che ciò che più è aggraziato e regolare, insieme è più utile e perfetto”. Ne deriva come l’evoluzione non possa essere quindi casuale, ma funzionale, armoniosa, e guidata da regole matematiche preesistenti.
Ma l’approccio di Thompson si ispirava anche agli studi artistici e geometrici del pittore e matematico tedesco Albrecht Durer – vedi un esempio nell’immagine a fianco – considerato il più importante pittore tedesco del Rinascimento. Lo spiega ad esempio lo storico dell’arte Martin Kemp nel proprio libro Spirals of life: D’Arcy Thompson and Theodore Cook, with Leonardo and Durer in retrospect – Spirali della Vita: D’Arcy Thompson e Theodore Cook, con Leonardo and Durer in retrospettiva, pubblicato nel 1995.
Nato il 2 maggio del 1860 e morto il 21 giugno del 1948, membro della Royal Society, Sir D’Arcy Wentworth Thompson nel 1988 aveva ottenuto il Bachelor of Arts in Scienze Naturali. Nel 1938 venne insignito della Notable awards Linnean Medal, e nel 1946, a testimoniare la sua importanza nello studio e nella teorizzazione dell’evoluzione degli esseri viventi, della Darwin Medal.
Per il suo libro On Growth and Form, nel 1942 venne premiato con la Daniel Giraud Elliot Medal, assegnata dall’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti “per un’opera meritoria in zoologia o per uno studio paleontologico pubblicato in un periodo da tre a cinque anni”. Ai suoi studi si sono ispirati scienziati e altri intellettuali come il biologo e genetista Julian Huxley; il padre dell’informatica Alan Turing; l’antropologo e filosofo Claude Levi Strauss; gli architetti Charles Edouard Jeanneret Gris – meglio conosciuto come Le Corbusier – e Ludwig Mies van der Rohe. Immagini di pubblico dominio, cortesia Wikipedia.
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