Tra religione e scienze non c’è uno scontro, ma differenti ambiti di competenze, spiegava infatti il porporato il 21 ottobre 2011 durante l’incontro per l’anno pastorale con i giovani delle parrocchie, dei movimenti e delle associazioni della Diocesi di Bologna. La catechesi dell’incontro era proprio sul tema della verità della Creazione, e della ragionevolezza della fede e della religione.
Partendo dal Credo, Caffarra ricordava ai giovani e a tutti i credenti che la nostra esistenza non è casuale: “esistere per caso – spiegava infatti – significa che non c’è nessuna spiegazione del fatto che io esista; che ciascuno è il frutto di casuali incroci di leggi fisiche e biologiche”, che la nostra vita non ha quindi un senso e potremmo anche non esistere.
Mentre invece pronunciamo le parole «credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra» allo stesso tempo affermiamo che “non siamo il prodotto casuale e senza senso della evoluzione”, e che, come affermava Papa Benedetto XVI, «ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario».
Caffarra aveva ricordato anche le parole del beato Cardinale Newman quando scriveva: «io sono stato creato per fare qualcosa o per essere qualcosa per la quale non è stato creato nessun altro; occupo un posto nei piani di Dio, nel mondo di Dio, un posto che non occupa nessun altro … Dio mi conosce e mi chiama per nome … sono necessario nel mio posto come un Arcangelo».
Aveva anche spiegato che “La conoscenza scientifica prende atto della presenza dei vari oggetti, di ciò che accade in natura”, però ciò non è sufficiente, perché la conoscenza scientifica cerca anche “una giustificazione, una spiegazione razionale secondo modelli logici, matematici”. Con un limite: perché “La scienza, ma a questo punto è più corretto dire le scienze, restano sempre legate, limitate ad una parte della realtà, una “regione” della realtà conformemente al metodo proprio delle scienze”.
Osservando però la realtà del mondo e dell’universo dal punto di vista delle fede, “La verità della creazione non si pone a questo livello: non è una fra le tante teorie scientifiche. Essa presuppone lo sforzo della ragione di abbracciare l’intera realtà esistente – non solo una parte – considerata nel suo complesso e si chiede: perché esiste? Quale è la spiegazione dell’esserci non di quel o quel fenomeno, ma della realtà come tale? Dell’intera realtà”.
In questo modo la ragione viene spinta al suo compito “supremo”, ovvero “trovare la risposta alla domanda radicale: che cosa sta all’origine del tutto ?” Nato il 1 giugno del 1938 a Busseto, cardinale e arcivescovo, Carlo Caffarra è morto il 6 settembre 2017 a Bologna, dopo una lunga malattia. Ordinato presbitero il 2 luglio del 1961, aveva ottenuto il dottorato in diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.