Sembrerebbe che il Sacro Telo sia autentico, stando ad un recente studio realizzato e soprattutto al clamore mediatico suscitato in questi giorni. In realtà, come accade quasi sempre in questi casi, la questione è molto più complessa, al punto che lo stesso CSI – Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, ha sconfessato la ricerca.
Lo studio è stato realizzato da Giulio Fanti, professore al Dipartimento di Ingegneria industriale dell’università di Padova, e da Jean Pierre Laude, ricercatore presso Horiba Jobin Yvon, dell’azienda francese specializzata tra l’altro in strumenti e tecniche di analisi ambientali, analisi mediche complesse, metrologia e spettroscopia ottica. È stato pubblicato sulla rivista scientifica Applied Spectroscopy.
Nell’articolo si legge che i due ricercatori, utilizzando la tecnica di spettroscopia Raman, avrebbero individuato su alcune fibre di tessuto della Sindone molecole di biliverdina, una sostanza di colore verde che deriva dalla degradazione dell’eme, componente non proteica del sangue. La presenza di biliverdina, insieme ai risultati di un altro studio recentemente pubblicato sulla rivista Plos One, e realizzato da università di Padova e CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, dimostrerebbero che il lenzuolo abbia avvolto il corpo di un uomo che era stato torturato.
Come accennato, dal Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, che si occupa del Sacro Telo tra fede e scienza, sono arrivate però delle precisazioni che negano o comunque ridimensionano drasticamente la validità della ricerca. In particolare monsignor Giuseppe Ghiberti e il professor Bruno Barberis, membri del CSI e tra i maggiori esperti mondiali della Sindone, si chiedono dove Fanti e Laude abbiano trovato le fibre di tessuto della Sindone su cui avrebbero effettuato le loro ricerche.
Non risulta infatti che vi siano fibre ufficialmente disponibili e che potrebbero essere quindi state utilizzate per le analisi. Ne derivano due possibili ipotesi: le fibre non appartengono alla Sindone, quindi sono false; diversamente, potrebbero al limite era state sottratte in qualche modo – ovviamente non ufficiale e non autorizzato – dal Sacro Telo.
Per la grave irregolarità e scorrettezza di una tale procedura, e per la mancanza di certezze sull’adeguatezza della conservazione delle fibre stesse, per Ghiberti e Barberis e per il CSI la ricerca non può quindi essere considerata valida. Al momento, per mancanza ad oggi di certezze da parte della scienza, e in mancanza di un riconoscimento ufficiale come reliquia da parte della Chiesa Cattolica, la questione dell’autenticità della Sindone resta quindi affidata alla fede di chi vede in essa con certezza il Lenzuolo che avvolse il corpo di Gesù Cristo.
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