Questo uno dei concetti espressi il 2 ottobre scorso da Monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, nella relatio magistralis per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2017 – 2018 dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, a Roma. Nel suo intervento dal titolo Il metodo della teologia secondo i recenti documenti della Chiesa, monsignor Ladaria ha spiegato quale debba essere il corretto rapporto tra fede e ragione.
Come ci mostra il Magistero di San Giovanni Paolo II, del Papa Emerito Benedetto XVI e di Papa Francesco, “La verità rivelata di Dio ha bisogno della ragione del credente per poter essere universalmente proclamata”. Credere non è sufficiente, e “soltanto la ragione può impedire che la fede precipiti nella superstizione, nel fideismo o nel fondamentalismo fanatico”.
La Chiesa stessa, spiega il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, “ha parlato molto spesso della fede come di un ossequio razionale.” L’auditus fidei, l’ascolto della parola di Dio, non può prescindere dall’intellectus fidei, ovvero la sua comprensione. Quindi “l’obbedienza della fede richiede di prestare a Dio liberamente l’ossequio dell’intelletto e della volontà, ma certamente non rinunciare ad essi”.
Allo stesso tempo la fede “allarga gli spazi e il campo della ragione, porta alla ricerca di cammini che l’intelletto da solo nemmeno avrebbe potuto sospettare”. E la teologia non è solo speculazione intellettuale : “deve nutrirsi della preghiera e della lode”, perché “una teologia che non purifica il cuore del teologo e dei suoi uditori, che non li porta tutti all’incontro diretto e amoroso col Dio vivo, non sarebbe una vera teologia”.
Nella propria lectio inauguralis, il Rettore del Regina Apostolorum, Padre Jesús Villagrasa, ha voluto sottolineare lo sforzo dell’università “nel solco della grande tradizione ecclesiastica, ad offrire alla Chiesa e alla società uno spazio di libertà per una ricerca seria e appassionata del vero, del buono e del bello, che trova la sua più grande espressione nel Creatore di ogni cosa”.
Spiegando come verso le “nuove e complesse realtà caratterizzate dalle questioni che riguardano, ad esempio, la bioetica, l’etica economica, il rapporto tra scienza e fede” vi sia la volontà di “ascoltare e accogliere con fede e religioso ossequio il Magistero della Chiesa, e aggiornare e applicare gli insegnamenti delle grandi tradizioni teologiche e filosofiche”. Nel 2018 l’università Regina Apostolorum festeggerà i 25 anni di attività. Tra gli istituti è attivo l’Istituto Scienza e Fede, diretto da Padre Rafael Pascual e partner del Progetto SRM, diretto da Paolo Centofanti.
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