La pace nel mondo e il disarmo, la dignità della persona umana, la difesa del creato: sono necessità attuali, particolarmente urgenti. Possono però essere raggiunte solo attraverso il sostegno, lo sforzo comune e l’alleanza delle religioni e dei credenti. Ne ha parlato Papa Francesco nel suo messaggio di saluto ai delegati della World Conference of Religions for Peace – Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace, mercoledì, 18 ottobre 2017. Il Pontefice ha prima di tutto ringraziato il cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, che lo ha preceduto con un discorso introduttivo.
“La pace è un compito urgente anche nel mondo di oggi – ha affermato il Santo Padre – in cui tante popolazioni sono lacerate da guerre e violenze. La pace è, nello stesso tempo, dono divino e conquista umana”. Per questa ragione, solo la fede e la volontà possono aiutarci ad ottenerla, e “i credenti di ogni religione sono chiamati ad invocarla e a intercedere per essa; e tutti gli uomini di buona volontà, specialmente quanti ricoprono incarichi di responsabilità, sono chiamati a operare per essa, con il cuore, con la mente e con le mani, sì, perché la pace si costruisce in modo artigianale“.
Papa Francesco spiega che “in questo lavoro, pace e giustizia si costruiscono insieme”, e per costruire la pace, proprio “le religioni, con le loro risorse spirituali e morali, hanno un ruolo particolare e insostituibile”. Perché “non possono avere un atteggiamento neutro e, ancora meno, ambiguo riguardo alla pace”. Allo stesso tempo, la fede non è compatibile con la violenza, e chi la compie o “la giustifica in nome della religione, offende gravemente Dio, che è pace e fonte della pace, e ha lasciato nell’essere umano un riflesso della sua sapienza, potenza e bellezza”.
Il Pontefice ha ringraziato Religions for Peace per il “servizio prezioso sia alla religione sia alla pace, perché le religioni sono destinate per loro natura a promuovere la pace, tramite la giustizia, la fratellanza, il disarmo, la cura del creato”. Perché, ha spiegato, anche l’ambiente è una drammatica emergenza attuale, rendendo necessario che tra le religioni vi sia una alleanza e “uno sforzo comune di collaborazione anche per promuovere l’ecologia integrale”.
Il Santo Padre ha citato le parole della Bibbia, che può aiutarci a tornate allo “sguardo del Creatore, il quale «vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono» (Gen 1, 31)”. La religione cristiana e le altre religioni, spiega Papa Francesco, “dispongono di risorse per far progredire insieme un’alleanza morale che promuova il rispetto della dignità della persona umana e la cura del creato”.
Questa alleanza tra religioni possiamo già trovarla: “grazie a Dio – afferma il Pontefice – abbiamo tanti buoni esempi, in varie parti del mondo, circa la forza della cooperazione interreligiosa per opporsi ai conflitti violenti, far progredire lo sviluppo sostenibile, proteggere la terra”. Dobbiamo quindi continuare su questo percorso, confidando “nell’aiuto dell’Onnipotente e nella buona volontà dei credenti e di tante altre persone”. Papa Francesco ha concluso il messaggio benedicendo i partecipanti e i loro sforzi per la pace. Fonte: Sito Vaticano
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