A distanza di un anno dalla scomparsa di Scott Glenn, pioniere nell’esplorazione spaziale, uomo di fede e scienza, due giorni fa ci ha lasciato anche un altro astronauta che ha fatto la storia dell’esplorazione spaziale. Bruce McCandless, ingegnere e pilota della Marina degli Stati Uniti, nel 1984 è stato infatti il primo uomo ad effettuare una EVA, attività extraveicolare definita come untethered, ovvero senza alcun cavo o altri sistemi di sicurezza che lo agganciassero allo Space Shuttle Challenger della missione STS 41 B.
La Nasa, l’agenzia spaziale statunitense, ha pubblicato su YouTube un video – visibile qui nell’articolo – per ricordare McCandless e lo storico momento del suo volo nello spazio, effettuato utilizzando un equipaggiamento speciale che lui stesso aveva progettato con altri scienziati e ingegneri: La Mmu, Manned Maneuvering Unit, una unità di propulsione astronauta – astronaut propulsion unit. L’Mmu era molto ingombrante, e fu quindi sostituita dopo la terza missione da uno zaino molto più piccolo, il Safer – Simplified Aid for EVA Rescue – Aiuto semplificato per il salvataggio di astronauti in EVA, progettato originariamente, come spiega l’acronimo, come strumento di emergenza.
Nato a Boston l’8 giugno del 1937, Bruce McCandless aveva frequentato la Woodrow Wilson Senior High School di Long Beach in California. Aveva ottenuto il Bachelor of Arts nel 1958 alla United States Naval Academy, l’Accademia della Marina militare americana, dove era divenuto pilota. Nel 1965 aveva ottenuto all’Università di Stanford il Master of Arts in ingegneria elettronica. Nel 1987 aveva ulteriormente perfezionato i suoi studi con una laurea in amministrazione economica all’Università di Houston.
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