Lo mostrerebbe uno studio realizzato da ricercatori della Emory Rollins School of Public Health, pubblicato su Plos One con il titolo Religion, a social determinant of mortality? A 10 year follow-up of the Health and Retirement Study – Religione, un determinante sociale della mortalità? Un follow up di 10 anni dello studio sulla salute e sul pensionamento. La ricerca è durata 10 anni, dal 2004 al 2014, e ha coinvolto 18.370 cittadini statunitensi di età pari o superiore ai 50 anni, intervistati durante tutto il periodo dell’indagine. Praticare una religione ridurrebbe il rischio mortalità del 40%, e porterebbe ad avere uno stile di vita più sano.
Non è la prima volta che ricercatori universitari trovano connessioni tra fede e salute. La scienza ci aiuta a capire le ragioni di quello che è un fenomeno che non è così misterioso come alcuni potrebbero pensare, nè infondato come vorrebbero proporre gli scettici. L’effetto positivo sulla salute dipenderebbe direttamente dal frequentare luoghi di culto e dal partecipare a cerimonie religiose, indipendentemente dalla fede professata. Riducendo del 40 per cento qualsiasi rischio di morte nelle persone che praticano una religione almeno una volta a settimana.
Come accennato, la religiosità porterebbe anche a vivere meglio: le persone intervistate, a prescindere anche da cluster di tipo sociale, culturale e economico, riducono o escludono fumo e alcool, si dedicano più della media ad una attività fisica con regolarità, fanno regolarmente esami clinici e altre indagini mediche periodiche. Lo studio è stato realizzato da Ellen Idler del dipartimento di sociologia della Emory Rollins School of Public Health; da John Blevins e Mimi Kiser, del Hubert Department of Global Health; da Carol Hogue, del dipartimento di Epidemiologia.
Sull’argomento come dicevamo ci sono stati anche studi precedenti, di cui abbiamo parlato su questo giornale, ad esempio nell’articolo Può la religiosità modificare aree cerebrali ? dove si parla di una ricerca definita da un gruppo di studiosi del Duke University Medical Center, negli Stati Uniti, e pubblicato sulla rivista scientifica Plos One; e nell’articolo I benefici della Fede Cristiana: solamente spirituali o anche per la salute ? pubblicato su Christian Medical Fellowship.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.