Nel suo messaggio di ieri al forum economico mondiale di Davos, Papa Francesco ha ammonito economisti, decisori istituzionali, imprenditori e manager, ad un utilizzo responsabile delle moderne tecnologie, richiamandoli alla necessità di “salvaguardare la dignità della persona umana” nelle scelte scientifiche, economiche e produttive. Il Santo Padre ha citato anche il proprio discorso agli imprenditori di Confindustria del 27 febbraio 2016, in cui ammoniva a mettere al centro dell’iniziativa economica le persone: i lavoratori e le loro famiglie.
Quello della difesa della persona umana e del lavoro è un tema ricorrente nel Magistero di Papa Francesco – vedi pure questo e altri articoli sull’udienza del 15 marzo 2017 per i lavoratori Sky – ricordato più volte a coloro che hanno ruolo istituzionali, imprenditoriali o manageriali. Allo stesso tempo, per il Santo Padre, le nuove tecnologie che stanno avanzando, quali ad esempio l’intelligenza artificiale, e la robotica devono “contribuire al servizio dell’umanità e alla protezione della nostra casa comune”, anziché avere magari un effetto contrario.
Il Pontefice ha ricordato al forum economico di Davos – quest’anno sul tema Creare un futuro condiviso in un mondo fratturato – quanto sia “fondamentale salvaguardare la dignità della persona umana, in particolare offrendo a tutte le persone reali opportunità di sviluppo umano integrale”. Sviluppo che deve prevedere anche sostegno alle famiglie attraverso politiche di interventi economici e istituzionali. Perché, ammonisce Papa Francesco, “solo attraverso una ferma determinazione condivisa da tutti gli attori economici possiamo sperare di dare una nuova direzione al destino del nostro mondo”.
Per il Santo Padre “i modelli economici”, e le nuove tecnologie, devono quindi osservare “un’etica di sviluppo sostenibile e integrale, basata su valori che pongono la persona umana e i suoi diritti al centro”. E l’imprenditoria deve avere come regola e obiettivo anche la “qualità produttiva, la creazione di nuovi posti di lavoro, il rispetto delle regole del lavoro, la lotta contro la corruzione pubblica e privata e la promozione della giustizia sociale insieme a una giusta ed equa ridistribuzione dei profitti”. Perché, spiega Papa Francesco, attraverso “un saggio discernimento”, e “la benedizione divina di saggezza e forza”, oggi è il tempo per “compiere passi coraggiosi e audaci per il nostro amato pianeta” e “mettere in atto la nostra responsabilità di contribuire allo sviluppo dell’umanità”.
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