Nel proprio messaggio per la Quaresima il Santo Padre ammonisce i credenti contro gli “incantatori di serpenti”, che “approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro”. Questi “falsi profeti” illudono le persone con false promesse di felicità, quelle che ci mostra e apprezza la mentalità prevalente della società odierna. Portandole invece lontano dalla vera felicità, verso interessi opportunistici e egoistici, comunque illusori, e che conducono in realtà all’egoismo, all’isolamento e alla solitudine.
“Quanti figli di Dio – afferma il Pontefice – sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine!”. Perché cadono preda dei “falsi profeti”, ovvero ad esempio tutti “quei ciarlatani che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci”.
I primi a cadere in queste illusioni, vere e proprie truffe ideologiche, sono i giovani. A cui “è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni usa e getta,” di presunti “guadagni facili ma disonesti!”. Oppure sono “irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso!”. I falsi profeti, “questi truffatori”, come li definisce giustamente e realisticamente Papa Francesco, offrono invece “cose senza valore”, e tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare”.
Questo è ad esempio “l’inganno della vanità, che ci porta a fare la figura dei pavoni… per cadere poi nel ridicolo; e dal ridicolo non si torna indietro”. Ma chi c’è realmente dietro i falsi profeti, i loro inganni e le loro truffe ? Lo spiega il Santo Padre: “Da sempre il demonio, che è menzognero e padre della menzogna, presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell’uomo”. Dobbiamo quindi imparare “a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti”.
Il Santo Padre cita anche il grande Dante Alighieri, che “nella sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo seduto su un trono di ghiaccio”, e “abita nel gelo dell’amore soffocato”. Amore soffocato dal denaro, dall’avidità, e dall’individualismo. “Ciò che spegne la carità – spiega il Pontefice – è anzitutto l’avidità per il denaro, radice di tutti i mali”. Denaro che diventa più importante di tutto: degli affetti, delle persone, dei valori che dovremmo auspicare nella società, del rispetto stesso della vita.
E ci spinge contro “coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre certezze: il bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo straniero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese”. O ci induce a non rispettare il Creato stesso che ci circonda e l’ambiente naturale in cui viviamo: “La terra è avvelenata da rifiuti gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli – che nel disegno di Dio cantano la sua gloria – sono solcati da macchine che fanno piovere strumenti di morte”.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.