L’azienda satellitare, come noto dalle cronache di questi giorni, non è riuscita ad aggiudicarsi i diritti televisivi della serie A, che si è invece aggiudicata la società spagnola MediaPro, con una offerta di un miliardo, 50 milioni e mille euro. Sky nelle prossime tre stagioni – 2018 / 2021 – rischia quindi di non poter trasmettere le partite del campionato italiano di serie A. Sky ha sollevato il problema, anche con una diffida formale alla Lega Calcio, sul ruolo di broker di MediaPro, che invece di operare come un intermediario indipendente avrebbe in programma di muoversi come un operatore della comunicazione. Attualmente infatti ci si trova di fronte all’ipotesi che MediaPro possa produrre direttamente i contenuti televisivi, vendendoli alla stessa Lega Calcio, della quale si ipotizza la creazione di un canale dedicato.
Oppure vendendoli alle società televisive, tra cui principalmente Sky e Mediaset. Entrambe le Ipotesi, oltre a danneggiare le due emittenti, metterebbero pure a rischio i livelli occupazionali. A fronte di una già recente riorganizzazione Sky – di cui è possibile leggere diversi articoli e approfondimenti su questo giornale – che ha visto ad oggi circa 400 persone concludere il proprio rapporto di lavoro, e il trasferimento di circa un centinaio di dipendenti da Roma a Milano. In attesa di conoscere gli ulteriori sviluppi, pubblichiamo sulla questione integralmente una nota del nostro direttore Paolo Centofanti, in qualità di Rappresentante sindacale di base Sky Milano UGL Telecomunicazioni.
Sky: quali reali prospettive ? Il Town Hall del 12 febbraio 2018 è stato per i lavoratori una opportunità persa per conoscere le reali prospettive aziendali nell’immediato e a medio termine. E per essere rassicurati sul nostro futuro. La mancata aggiudicazione dei diritti della serie A, e in misura minore il mancato accordo con Eurosport per la copertura delle Olimpiadi Invernali, non mostrano infatti un quadro a cui guardare, come ci è stato chiesto, con ottimismo. L’attuale situazione di mercato non è infatti paragonabile con le precedenti. Oggi sono presenti competitors come Netflix, Amazon, Apple.
Anche l’ipotesi che MediaPro rivenda i diritti a Sky non è affatto rassicurante, visto che le ipotesi più probabili sembra siano la vendita a Sky non in esclusiva – che potrebbe non consentire ricavi tali da ripagarne il costo stesso – o la vendita “in bundle” di diritti e contenuti – dirette, servizi, etc. – che metterebbe a rischio i posti di lavoro di giornalisti, tecnici e altri addetti. Il tutto peggiorato dalla necessità – dichiarata dall’Autorità Garante Britannica – di ridurre peso e controllo di Sky sul mercato delle News, con ipotesi persino di eventuali spin off. A causa pure di una crescente preoccupazione tra i lavoratori, chiediamo che l’azienda riferisca alle Rappresentanze Sindacali con maggiori informazioni sul recupero in esclusiva dei diritti sulla serie A, e sulle future strategie di business.
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