L’ambiente in cui viviamo, l’inquinamento atmosferico, modificano geneticamente gli esseri umani, determinando lo sviluppo di malattie più di quanto faccia il dna. Teoria su cui sono prevalentemente concordi gli scienziati, grazie pure a ricerche e ad esperimenti, e che ha trovato nuove prove in un recente studio realizzato in Canada da un gruppo di ricercatori dell’Ontario Institute for Cancer Research, di Toronto. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature Communications in un articolo dal titolo dal titolo Gene by environment interactions in urban populations modulate risk phenotypes – Le interazioni genetiche causate dall’ambiente nelle popolazioni urbane modulano i fenotipi di rischio.
Lo studio ha coinvolto 1.007 persone che normalmente risiedono nella regione del Quebec, e mostra come essere esposti ad inquinamento ambientale abbia sulle stato della propria salute attuale e futura una influenza maggiore – ovviamente negativa – di quanta ne abbia il patrimonio genetico ereditato dai propri genitori e ascendenti. È stato realizzato da Philip Awadalla, Vanessa Bruat, Marie Julie Favé, Heloise Gauvin, Elias Gbeha, Jean-Christophe Grenier, Alan Hodgkinson, Markey Johnson, Youssef Idaghdour, Fabien C. Lamaze, Kimberly Skead, Audrey Smargiassi, David Soave.
Come si legge su Nature Communications, “l’industrializzazione e il maggiore uso di energie a combustibili fossili hanno portato all’inquinamento atmosferico e alla pericolosa qualità dell’aria in molte parti del mondo”. Idea che sembra ormai difficile da contrastare scientificamente, così come l’ipotesi che “individui con background genetici diversi rispondano in modo diverso ai fattori ambientali, determinando una variazione dell’ereditarietà e del rischio di determinate malattie”. Ad oggi, però “i rischi di malattia a causa di esposizioni ambientali e le loro interazioni con il genoma rimangono scarsamente comprensibili”.
Lo studio di Philip Awadalla e dei suoi colleghi è stato proprio mirato a capire il modo in cui l’inquinamento ambientale possa influenzare i geni e determinare lo sviluppo di patologie. Gli autori hanno considerato e “valutato i dati comprendenti una serie di esposizioni ambientali, salute, livelli di espressione genica e informazioni sulla variazione genetica dell’intero genoma” sul campione di individui esaminato. I ricercatori dell’Ontario Institute hanno scoperto “che l’impatto dell’ambiente sui profili di espressione genica nei campioni di sangue prevale su quelli di origine genetica”.
Più specificamente, “l’inquinamento atmosferico locale, come il particolato fine PM2,5, il biossido di azoto e il diossido di zolfo modula l’espressione genica che influenza i tratti cardio – metabolici e respiratori, che può portare a malattie polmonari e rigidità arteriosa”. Per gli studiosi appare dimostrato “come l’ambiente locale influisce direttamente sul rischio di malattia e che la variazione genetica può modulare la risposta di un individuo alle sfide ambientali”. Fonte e immagine: Nature, DOI 10.1038 / s41467-018-03202-2.
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