Il Santo Padre durante la propria visita pastorale a Pietrelcina, luogo di nascita di Padre Pio, è tornato a parlare della pericolosità e dell’ingiustizia delle discriminazioni verso le persone ritenute deboli e non valide. Persone che l’odierna società, anche utilizzando i progressi della scienza rifiuta, emargina e potendo vorrebbe eliminare, come un tempo avveniva ad esempio nell’antica città stato di Sparta. Il Pontefice ha condannato questa discriminazioni nell’Omelia per la Concelebrazione Eucaristica svoltasi sabato, 17 marzo 2018 sul sagrato della Chiesa di San Pio da Pietrelcina, a San Giovanni Rotondo.
La visita pastorale è stata organizzata nella ricorrenza del centenario dell’apparizione delle stimmate permanenti sul corpo del Santo, e nel 50mo anniversario della sua morte. “Papa Francesco ha affermato: “Possiamo chiederci: sappiamo cercare Dio là dove si trova ? Qui c’è uno speciale santuario dove è presente, perché vi si trovano tanti piccoli da Lui prediletti. San Pio lo chiamò «tempio di preghiera e di scienza», dove tutti sono chiamati a essere «riserve di amore» per gli altri – così il Discorso per il primo anniversario dell’inaugurazione, il 5 maggio del 1957 – .
Questo luogo di cui parla Papa Francesco è la Casa Sollievo della Sofferenza, struttura sanitaria ad elevata specializzazione creata proprio da Padre Pio. Mostrando come la fede non sia solo preghiera, ma opera attiva e concreta per aiutare gli altri, in particolari i più piccoli e più sofferenti. Perché, ha spiegato il Santo Padre, “nell’ammalato si trova Gesù, e nella cura amorevole di chi si china sulle ferite del prossimo c’è la via per incontrare Gesù”. Così “chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto, che, al contrario, predilige i potenti e reputa inutili i poveri”.
Chi rifiuta questa cultura e questa società odierna così distorte, invece “preferisce i piccoli” e allo stesso tempo con la propria opera “proclama una profezia di vita contro i profeti di morte di ogni tempo, anche di oggi, che scartano la gente, scartano i bambini, gli anziani, perché non servono”. Papa Francesco ha ricordato un esempio storica di questo tipo di mentalità, ricordando qualcosa che lo aveva particolarmente impressionato quando studiava: “Da bambino – ha raccontato – alla scuola, ci insegnavano la storia degli spartani. A me sempre ha colpito quello che ci diceva la maestra, che quando nasceva un bambino o una bambina con malformazioni, lo portavano sulla cima del monte e lo buttavano giù, perché non ci fossero questi piccoli”.
Il Pontefice ha raccontato la naturale e innocente reazione, sua e dei suoi compagni di scuola: “noi bambini dicevamo: «ma quanta crudeltà !» “. Papa Francesco ha ammonito e rimproverato coloro che oggi seguono questa cultura distorta e materialista, negando così la fede stessa: “Fratelli e sorelle – ha affermato – noi facciamo lo stesso, con più crudeltà, con più scienza. Quello che non serve, quello che non produce va scartato. Questa è la cultura dello scarto, i piccoli non sono voluti oggi. E per questo Gesù è lasciato da parte”. Link Sito Vaticano
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