Lo spiega una nota della Santa Sede: Papa Francesco non è stato intervistato dal fondatore di Repubblica, e le citazioni sono in realtà ricostruzioni
Oggi si è creato un nuovo caso, piuttosto delicato, nato da un recente colloquio che il Santo Padre ha avuto con il giornalista Eugenio Scalfari. La conversazione è stata pubblicata in un articolo su La Repubblica. Il titolo stesso citerebbe alcune parole del pontefice: “è un onore essere chiamato rivoluzionario”. E il testo affronta questioni molto delicate, anche su tematiche tra scienza e fede, come la creazione e lo sviluppo dell’universo e dei viventi. E il destino delle anime dopo la morte. Con dei virgolettati che in realtà non sono citazioni delle parole di Papa Francesco.
Lo precisa una nota della Sala Stampa Vaticana. Il Santo Padre, si legge nella nota della Santa Sede, “ha ricevuto recentemente il fondatore del quotidiano La Repubblica in un incontro privato in occasione della Pasqua, senza però rilasciargli alcuna intervista”. Inoltre, “quanto riferito dall’autore nell’articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre”.
La presunta intervista a Papa Francesco avrebbe toccato anche delicate questioni su scienza e fede, sul destino delle anime, e sull’inesistenza dell’Inferno.
Su Repubblica si legge infatti questa citazione: “Il creatore, cioè il Dio nell’alto dei cieli, ha creato l’Universo intero e soprattutto l’energia che è lo strumento con il quale il nostro Signore ha creato la Terra, le montagne, il mare, le stelle, le galassie e le nature viventi e perfino le particelle e gli atomi e le diverse specie che la natura divina ha messo in vita. Ciascuna specie dura migliaia o forse miliardi di anni, ma poi scompare. L’energia ha fatto esplodere l’Universo che di tanto in tanto si modifica. Nuove specie sostituiscono quelle che sono scomparse ed è il Dio creatore che regola questa alternanza”.
Il Santo Padre, come dicevamo, nel colloquio avrebbe parlato pure delle anime e dell’Inferno. Spiegando che le “anime cattive”, potrebbero comunque essere perdonate, e non dovrebbero affrontare una vera “punizione”. Le persone dopo la morte otterrebbero quindi “il perdono di Dio”. Però alcune “anime peccatrici” non potrebbero essere perdonate, per la gravità delle loro colpe. Il loro destino sarebbe quindi di scomparire e di non esistere più. Non esisterebbe quindi un Inferno come tradizionalmente lo conosciamo.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.