L’antimateria è stata misurata con la spettroscopia anti atomo, con una precisione superiore a quanto finora possibile
L’antimateria ha sempre rappresentato una sfida per i fisici e per la scienza, come spiega pure l’articolo della rivista scientifica Nature che annuncia questa nuova scoperta. Per dover spiegare la ragione per cui al Big Bang è sopravvissuta la materia, più che l’antimateria, e capirne le caratteristiche. E per riuscire a misurarla con precisione. Jeffrey Hangst e colleghi, coinvolti nella collaborazione ALPHA del CERN di Ginevra, sono riusciti a misurarla nel modo più preciso ad oggi possibile. Lo hanno annunciato nell’articolo Characterization of the 1S – 2S transition in antihydrogen, pubblicato sulla rivista scientifica Nature.
I ricercatori hanno utilizzato la spettroscopia anti atomo. I dati scientifici, spiega l’articolo, non solo dimostrano le potenzialità di questa tecnica spettroscopica. Daranno in futuro impulso allo sviluppo di nuove e più sofisticate metodiche di indagine sull’antimateria. In spettroscopia, “le proprietà delle transizioni atomiche sono determinate da atomi eccitati con un laser, e esaminando come assorbono o emettono luce”. Lo stesso tipo di tecnica potrebbe quindi essere applicata per studiare gli anti atomi. Però, spiega l’articolo, “l’antimateria è difficile da produrre e intrappolare, quindi le sue proprietà sono difficili da misurare”.
L’antimateria è stata misurata nell’ambito della collaborazione ALPHA del CERN.
Nel 2017, la collaborazione ALPHA del CERN ha riportato l’osservazione sperimentale della transizione 1S – 2S nell’anti idrogeno. Tramite laser, l’anti idrogeno è passato dallo stato fondamentale ad uno stato eccitato. Nell’articolo pubblicato su Nature, i ricercatori spiegano in modo preciso questa transizione. Gli autori hanno studiato per dieci settimane circa 15.000 atomi di anti idrogeno. Gli atomi sono stati intrappolati magneticamente in un volume cilindrico lungo 280 mm e con un diametro di 44 mm. Le misurazioni hanno rivelato “che la frequenza di risonanza per la transizione considerata in anti idrogeno concorda con la frequenza prevista per la transizione 1S – 2S in idrogeno, con una precisione di due parti in un trilione”. Questo il link all’articolo originale, sulla rivista scientifica Nature, Doi:10.1038/s41586-018-0017-2.
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