La visione dell’arte e del sacro, tra oggettività e soggettività
Arte e reliquie, considerate nella differenza tra visione e percezione, tra oggettività e soggettività. Questo il tema al centro di un conferenza a Roma, martedì 17 aprile 2018. Per capire che ciò che guardiamo e ciò che percepiamo non sempre coincidono. E come questa differenza tra la percezione e ciò che osserviamo può influire sul modo in cui conosciamo e capiamo la realtà. Espressioni artistiche, come un quadro, una statua o altra opera d’arte. Oppure forme visibili del sacro, come può essere ad esempio una icona, o una reliquia ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa come tale.
Visione e percezione, oggettività e soggettività, determinano così il modo stesso in cui riusciamo a capire il mondo in cui viviamo. Promosso dal master in Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, l’evento ha per titolo Perché la percezione è diversa dalla visione? Forme e colori nell’arte e nelle reliquie. Questa conferenza è parte del modulo Rapporto mente – corpo e intelligenza artificiale del Master in Scienza e Fede. Relatore il dottor Paolo Di Lazzaro, dirigente di Ricerca dell’ENEA – Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile.
Nato a Roma nel 1958, nel giugno 1983 ha ottenuto la laurea in Fisica Applicata all’Università di Roma La Sapienza. Membro della Società Italiana di Fisica, lavora a Frascati nell’Unità Tecnica Applicazione delle Radiazioni. Da diversi anni Di Lazzaro conduce studi sperimentali anche sul caso della Sindone di Torino. Prima collaborando come ricercatore con il dottor Giuseppe Baldacchini, poi guidando una propria equipe. Mostrando ad esempio la possibilità di riprodurre immagini simil sindoniche utilizzando laser ad elevatissime energie. Con questa tecnica è stata ottenuta una colorazione superficiale di fibrille del tessuto, paragonabile a quella del Sacro Telo.
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