L’inquinamento e lo sfruttamento distruggono il pianeta e danneggiano irrimediabilmente le persone
Così Papa Francesco sabato 9 giugno 2018 nel proprio discorso ai partecipanti all’incontro per dirigenti delle principali imprese del settore petrolifero, del gas naturale e di altre attività imprenditoriali collegate all’energia. L’incontro, svoltosi nella sala Clementina, era dedicato alle questione “della transizione energetica e della cura della casa comune”. Il Santo Padre ha sottolineato la positività e “opportunità di un proficuo scambio di opinioni e di conoscenze”, tra coloro che “rivestono un ruolo importante nell’orientare scelte, iniziative e investimenti nel settore energetico abbiano”. Un settore che cresce grazie alla scienza e alla tecnologia, ma è allo stesso tempo da queste determinato. In particolare per il rapido propagarsi di idee e notizie, tra cui anche spesso anche fake news, notizie false o strumentali.
“I progressi tecnico – scientifici rendono ogni tipo di comunicazione sempre più rapida”, ha infatti affermato il Pontefice. “Una notizia vera o falsa che sia, un’idea, buona o cattiva che sia, un metodo, efficace o fuorviante che sia, una volta lanciati si diffondono in pochi secondi”. Allo stesso tempo, oggi “anche le persone possono incontrarsi e le merci scambiarsi con un ritmo, una velocità e un’intensità prima inimmaginabili, superando rapidamente oceani e continenti”. Il mondo è quindi diventato una realtà in cui “le nostre società sono sempre più interconnesse”. E in cui c’è sempre più bisogno di grandi quantità di energia: per comunicare, per i trasporti, per curare, per le nostre esistenze quotidiane.
La sfida di creare energia senza inquinare e senza determinare diseguaglianze economiche e sociali
“Questo intenso movimento di masse di informazioni, di persone e di cose – ha dichiarato Papa Francesco – ha bisogno di tanta energia, un bisogno superiore ad ogni epoca trascorsa”. E mentre “gran parte degli ambiti della nostra vita sono condizionati dall’energia”, persistono sperequazioni sul nostro pianeta anche nel poter accedere a queste risorse. Il Santo Padre ha infatti ricordato che “purtroppo dobbiamo constatare come siano ancora troppi coloro che non hanno accesso all’elettricità: si parla addirittura di più di un miliardo di persone”.
Dobbiamo quindi combattere, ha sottolineato il Pontefice, anche questo tipo di ingiustizie e esclusioni sociali: “la sfida” del nostro tempo, ha affermato, è quindi “riuscire a garantire l’enorme quantità di energia necessaria per tutti, con modalità di sfruttamento delle risorse che evitino di produrre squilibri ambientali tali da causare un processo di degrado e inquinamento, da cui l’intera umanità di oggi e di domani resterebbe gravemente ferita”. La produzione di energia, come qualsiasi altra forma di produzione industriale, deve quindi essere pure sostenibile. E rispettare il Creato e le persone. Perché “la qualità dell’aria – ha affermato Papa Francesco – il livello dei mari, la consistenza delle riserve d’acqua dolce, il clima e l’equilibrio di delicati ecosistemi, non possono non risentire delle modalità con cui gli esseri umani colmano la loro sete di energia, purtroppo con pesanti diseguaglianze”.
Papa Francesco ha citato la propria Enciclica Laudato si’
Quindi per produrre energia per tutte le necessità umane e industriali, “non è lecito aumentare la vera sete di acqua, o la povertà o l’esclusione sociale”. Allo stesso tempo dobbiamo tutelare l’ambiente e le risorse naturali: “la necessità di avere a disposizione quantità crescenti di energia per il funzionamento delle macchine non può essere soddisfatta al prezzo di avvelenare l’aria che respiriamo. Il bisogno di occupare spazi per le attività umane non può realizzarsi in modo da mettere in serio pericolo l’esistenza della nostra e delle altre specie di esseri viventi sulla Terra”. Il Santo Padre ha richiamato la propria Enciclica Laudato si’, spiegando che è un «falso presupposto che esista una quantità illimitata di energia e di mezzi utilizzabili, che la loro immediata rigenerazione sia possibile e che gli effetti negativi delle manipolazioni della natura possano essere facilmente assorbiti» Lettera enciclica Laudato si’, 106.
Papa Francesco ha ammonito anche sulla necessità di cambiamenti rapidi nell’affrontare tali questioni, ricordando a tutti noi che “non c’è tempo da perdere: abbiamo ricevuto la Terra dal Creatore come una casa – giardino, non trasmettiamola alle future generazioni come un luogo selvatico”, vedi Laudato si’, 160. Il Santo Padre ricorda costantemente nel proprio Magistero la necessità etica, morale, di tutelare e preservare l’ambiente. Lo ha fatto ad esempio il 1 settembre 2016, nel proprio messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato, aveva affermato che danneggiare il Creato è un grave peccato. Mentre il 6 novembre 2017, nella Giornata internazionale per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente nelle guerre e nei conflitti, ha invitato a non maltrattare l’ambiente e conservarlo per il futuro. E il 22 aprile scorso, nella ricorrenza dell’Earth Day 2018, la Giornata Mondiale della Terra, ha esortato tutti a rispettare il creato imitando San Francesco d’Assisi. Link Discorso, sito Vaticano.
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