Il Santo Padre è tornato a parlare di famiglia e di aborto, in particolare di quello selettivo, che ha duramente condannato
Il Pontefice oggi, sabato 16 giugno 2018, nell’incontro con la delegazione del forum delle associazioni familiari ha parlato del “dono più grande che ha dato Dio all’umanità: la famiglia. Perché, dopo il racconto della creazione dell’uomo, Dio fa vedere che creò l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza. E Gesù stesso, quando parla del matrimonio, dice: «L’uomo lascerà il padre e la madre e con sua moglie diventeranno una sola carne». Moglie e marito sono quindi “immagine e somiglianza di Dio”, e “icona di Dio”. La stessa “famiglia è icona di Dio”, come lo sono l’uomo e la donna che la compongono.
“È proprio l’immagine di Dio – ha affermato Papa Francesco – Lui lo ha detto, non lo dico io. E questo è grande, è sacro”, ha dichiarato, ricordando la sacralità della famiglia umana. Che però troppo spesso oggi viene considerata e affrontata con superficialità. E come se la famiglia e il matrimonio fossero “una lotteria”, un tentativo aleatorio di cui in partenza si accetta preventivamente un eventuale insuccesso. La famiglia invece, come il Santo Padre spiega nella propria lettera enciclica Amoris laetitia, deve essere vissuta con sacrificio e devozione. E va considerata come “un’avventura, un’avventura bella”.
La famiglia ad immagine di Dio è solo quella tra uomo e donna
Papa Francesco ha sottolineato anche che “oggi – fa male dirlo – si parla di famiglie diversificate“, ovvero “diversi tipi di famiglia. Sì, è vero – ha affermato il Santo Padre – che la parola famiglia è una parola analogica, perché si parla della famiglia delle stelle, delle famiglie degli alberi, delle famiglie degli animali… è una parola analogica”. Però, ha affermato Papa Francesco “la famiglia umana come immagine di Dio, uomo e donna, è una sola. È una sola”.
Il Pontefice ha spiegato anche che la famiglia tra uomo e donna esiste a prescindere dalla fede. Perché può succedere “che un uomo e una donna non siano credenti”. Però “se si amano e si uniscono in matrimonio, sono immagine e somiglianza di Dio, benché non credano”. Questo è un grande “mistero”, ha affermato il Santo Padre. Citando San Paolo che nella Lettera agli Efesini, 5, 32, lo chiama «mistero grande», e «sacramento grande». “Un vero mistero – ha continuato Papa Francesco – a me piace tutto quello che tu hai detto e la passione con cui lo hai detto. E così si deve parlare della famiglia, con passione”.
L’importanza di amare e educare i figli, dono di Dio
“Un altro problema che vediamo in Amoris laetitia – ha ricordato il Pontefice – è l’educazione dei figli. Non è facile educare i figli. Oggi i figli sono più svelti di noi! Nel mondo virtuale, loro ne sanno più di noi. Ma bisogna educarli alla comunità, educarli alla vita familiare. Educarli al sacrificio gli uni per gli altri”. Oggi però, ha sottolineato il Santo Padre, troppo spesso avere figli è visto come un problema, che ritarda o impedisce progetti egoistici e individualistici, come avere una carriera, o persino “comprare una casa in campagna”, oppure “fare viaggi”. Invece i figli, spiega Papa Francesco, “sono il dono più grande”. E devono essere accolti “come vengono, come Dio li manda, come Dio permette, anche se a volte sono malati”.
L’atrocità dell’aborto, tra cui pure quello selettivo, che rende simili agli spartani, o ai nazisti nel secolo scorso
Oggi invece, ha ricordato il Pontefice, è sempre più frequente per i genitori “nei primi mesi di gravidanza fare certi esami, per vedere se il bambino non sta bene, o viene con qualche problema… ” E quando le analisi indicano una possibile deformazioni o malattia genetica grave, spiega il Santo Padre “la prima proposta in quel caso è: «Lo mandiamo via?». Questo, ha affermato con forza Papa Francesco, è “l’omicidio dei bambini. E per avere una vita tranquilla, si fa fuori un innocente”. Con un comportamento simile a quello degli Spartani oltre due millenni fa, o a quello dei nazisti nel secolo e nel millennio scorsi. Il Santo Padre lo ha spiegato anche con un ricordo della sua giovinezza.
“Quando ero ragazzo – ha raccontato – la maestra ci insegnava storia e ci diceva cosa facevano gli spartani quando nasceva un bambino con malformazioni: lo portavano sulla montagna e lo buttavano giù, per curare “la purezza della razza”. E noi rimanevamo sbalorditi: “Ma come, come si può fare questo, poveri bambini !”. Era un’atrocità”. Purtroppo, noi uomini moderni “oggi facciamo lo stesso. Voi vi siete domandati perché non si vedono tanti nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici – tanti, non tutti – è fare la domanda: «Viene male?». Lo dico con dolore. Nel secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi”.
Link discorso Papa Francesco, sito Vaticano
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