Cicap: Massimo Polidoro e le ragioni per cui la Sindone non sarebbe autentica
Continuando ad informare sul dibattito attuale sulla Sindone la sua autenticità, oggi parliamo di un recente video. Pubblicato da Massimo Polidoro, segretario nazionale del Cicap – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze . Nel video Polidoro descrive quelle che, a suo parere, sarebbero le cinque ragioni per pensare che la Sindone non sia autentica. “5 motivi per dubitare” – questo il titolo del video – che sia realmente il Telo che avvolse il corpo di Gesù Cristo.
Polidoro parte dall’appuntamento settimanale con Piero Angela e il suo programma SuperQuark. Nel quale ogni settimana viene proposta e svelata una “clamorosa bufala”. Spiegando pure i meccanismi psicologici per i quali “spesso ci lasciamo ingannare tanto facilmente”. In queste poche parole Polidoro anticipa così contenuto e obiettivo del video: svelare la bufala – o presunta tale – Sindone. Il video in realtà non è tratto da SuperQuark, ma da una collana di video settimanali sul web: “Strane storie”. In cui ogni settimana si affronta “una storia misteriosa”, a cui si cerca di “trovare una risposta”.
Quello della Sindone, spiega Polidoro, è “uno dei più grandi misteri di tutti i tempi”. Davanti al quale la domanda del Cicap è: “la Sindone è una reliquia antica o un artefatto di origine medioevale ?” Una domanda che in realtà si pongono anche ricercatori non laici o non comunque scettici come gli esponenti del Cicap. Ad oggi si può dare per autentica la Sindone più per ragione di fede che per ragioni di scienza. La Chiesa infatti ad oggi non l’ha riconosciuta come tale. E il Papa Emerito Benedetto XVI – nella seconda parte del proprio pontificato – e Papa Francesco, ne parlano attualmente come icona, e non come reliquia.
I 5 motivi per dubitare secondo il Cicap
Tornando al video Cicap, queste le 5 ragioni che per Massimo Polidoro dimostrerebbero la non autenticità del Sacro Telo. Nel video vengono anche ripresi ad esempio gli esperimenti tentati da Luigi Garlaschelli – senza risultati definitivi – di riprodurre la Sindone. E il recente studio di Borrini e Garlaschelli che ha creato questo nuovo caso e scatenato il dibattito.
- “Non esistono testimonianze scritte sull’esistenza della Sindone, precedenti il milletrecento”.
- “Non c’è nessun riferimento alla Sindone nei Vangeli”.
- “La prima volta che la Sindone è citata in un documento è nel 1389, quando è definita un falso creato da un autore che ha confessato”.
- “La datazione con il radiocarbonio ha permesso di restringere l’epoca in cui fu realizzata l’opera tra il 1260 e il 1390”.
- “Molti indizi, come le tracce di pigmento e le macchie di sangue improbabili, confermano che si tratta di un’opera artistica”.
Secondo Polidoro ogni ragione si interseca con le altre e le dimostrerebbe. Anche per lui comunque la questione non è ancora conclusa, e sarà necessario altro tempo. Nel quale continuerà il dibattito e il confronto tra studiosi di differenti opinioni. In un confronto che non è necessariamente tra fede e scienza. Se mai tra scetticismo e fideismo, e tra differenti posizioni scientifiche. Vi rimandiamo per il momento alla visione del video, qui in link, della durata di circa 16 minuti. E ai precedenti articoli che abbiamo pubblicato su questo nuovo caso Sindone.
Sindone: Plos One ritira la pubblicazione di uno studio del 2017
Sindone: il pellegrinaggio dei giovani e le risposte di Borrini e Polidoro
Di Lazzaro: l’esperimento sulla Sindone dovrebbe essere integrato
Nosiglia: la Sindone, icona che va vista con neutralità tra fede e scienza
Hermosilla: l’esperimento sulla Sindone non ha sufficiente validità scientifica
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