Le acque presenti al di sotto della superficie di Marte potrebbero contenere ossigeno sufficiente per forme di vita come microbi aerobici o spugne.
Ne parla un articolo pubblicato il 22 ottobre 2018 sulla rivista scientifica Nature Geoscience, con il titolo O2 solubility in Martian near surface environments and implications for aerobic life. Solubilità O2 in ambienti marziani vicini alla superficie e implicazioni per la vita aerobica. DOI 10.1038 / s41561-018-0243-0. Lo studio è stato realizzato da Woodward W. Fischer, Michael Mischna, Vlada Stamenkovic e Lewis M. Ward. Finora invece gli scienziati pensavano che nelle acque situate appena al di sotto del suolo marziano non vi fosse abbastanza ossigeno per sostenere eventuali forme di vita.
Queste salamoie potrebbero invece brulicare di vita. I ricercatori – tra cui Vlada Stamenkovic del California Institute of Technology, Pasadena, California, Stati Uniti – hanno infatti calcolato quali potrebbero essere le concentrazioni di ossigeno disciolto in queste acque salate. Concentrazioni che potrebbero essere elevate soprattutto nelle regioni polari di Marte. In queste aree sarebbe quindi più probabile che si siano sviluppate forme di vita. Sia microbi aerobici, come accennato, sia animali non troppo complessi come le spugne.
La scoperta, spiega l’articolo su Nature Geoscience, spiegherebbe anche rocce ossidate individuate sulla superficie del pianeta grazie alle esplorazioni dei rover. E “implicano che esistono possibilità per la vita aerobica sul Marte attuale e su altri corpi planetari con fonti di O2 indipendenti dalla fotosintesi”. Mentre sulla Terra ad esempio “la vita aerobica o basata sulla respirazione si è evoluta insieme alla fotosintesi, che ha innalzato i livelli di ossigeno nell’atmosfera”. Link Nature. Immagine: Marte, cortesia Nasa Jpl Caltech.
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