Pochi giorni fa, il 17 dicembre scorso, il Santo Padre ha celebrato il proprio ottantaduesimo compleanno. E tra poco più di due mesi, il 13 marzo del 2019, celebrerà sei anni di pontificato. Un pontificato guidato da Papa Francesco soprattutto con una parola: dialogo. Dialogo tra culture, tra religioni, tra differenti visioni del mondo. E dialogo tra fede e ragione.
Della propria visione del naturale equilibrio tra fede e scienza, il Pontefice ha parlato più volte. Lo ha fatto ad esempio nel mese di novembre, nel discorso ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze. Qui ha ricordato come la scienza possa essere in equilibrio con la fede anche grazie ad una attuale maggiore consapevolezza dell’importanza della spiritualità per l’essere umano. Mentre ad ottobre 2017, nel collegamento con l’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale – ISS ha affermato che proprio la scienza, più specificamente “L’astronomia, ci fa contemplare gli orizzonti sconfinati dell’universo, e suscita in noi le domande: da dove veniamo ? dove andiamo ?”
E nel maggio dello stesso anno ha parlanto ai partecipanti all’incontro su astronomia e cosmologia Buchi Neri, Onde Gravitazionali e Singolarità dello Spazio – Tempo. Spiegando che “questioni quali l’inizio dell’universo e la sua successiva evoluzione, la struttura profonda dello spazio e del tempo” hanno una “particolare rilevanza” per la scienza, e al tempo stesso per “la filosofia, la teologia e anche per la vita spirituale” . Mentre la novembre del 2016 si è rivolto ai partecipanti all’Assemblea plenaria della pontificia accademia delle scienze. Una udienza in cui ha avuto modo di incontrare nuovamente l’astrofisico britannico Stephen Hawking, morto purtroppo il 14 febbraio 2018 a 76 anni.
E di scienza, fede, ragione, ma anche di arte e cultura – vedi Fede e Ragione – il Santo Padre parla nella propria Enciclica Evangelii Gaudium. “L’annuncio alla cultura – scrive Papa Francesco – implica anche un annuncio alle culture professionali, scientifiche e accademiche. Si tratta dell’incontro tra la fede, la ragione e le scienze, che mira a sviluppare un nuovo discorso sulla credibilità, un’apologetica originale che aiuti a creare le disposizioni perché il Vangelo sia ascoltato da tutti. Quando alcune categorie della ragione e delle scienze vengono accolte nell’annuncio del messaggio, quelle stesse categorie diventano strumenti di evangelizzazione; è l’acqua trasformata in vino. È ciò che, una volta assunto, non solo viene redento, ma diventa strumento dello Spirito per illuminare e rinnovare il mondo”.
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