Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature il 20 marzo 2019 ridurrebbe così il peso della religione organizzata come motore dello sviluppo delle società umane.
La ricerca è stata guidata da Pieter Francois e e Harvey Whitehouse, antropologi dell’università di Oxford, e da Patrick Savage, antropologo e statistico dell’Università Keio, in Giappone. La scienza antropologica porterebbe quindi nuova luce su quelli che gli stessi autori dello studio definiscono degli autentici “puzzle evolutivi”. Ovvero ci aiuterebbe a capire da dove realmente derivino le origini della religione e delle società complesse. E quali siano le reciproche influenze e connessioni.
Lo studio è stato pubblicato su Nature con il titolo Complex societies precede moralizing gods throughout world history. Le società complesse precedono gli dei moralizzatori nella storia del mondo. Precedentemente era stata avanzata l’ipotesi degli “dei moralizzatori”. La fede in esseri soprannaturali che imponevano precetti morali e valori etici agli uomini, avrebbe originato e plasmato le società. La scienza offrirebbe così una comoda “soluzione a entrambi i puzzle”. Credere in dei “culturalmente evoluti” avrebbe quindi determinato una maggiore “cooperazione tra estranei nelle grandi società umane”.
Per questo nuovo studio invece questo tipo di relazione tra fede in dei moralizzatori e complessità sociale non sarebbe ad oggi confermato. Anzi, spiega l’abstract e l’articolo su Nature, “tentativi di stabilire la causalità sono stati ostacolati da limitazioni nella disponibilità di dati globali con informazioni specifiche”. Gli studiosi hanno quindi impostato questa nuova ricerca “codificando in modo sistematico sistematicamente i record di 414 società che coprono gli ultimi 10.000 anni da 30 regioni in tutto il mondo”. Hanno inoltre definito e applicato “51 differenti parametri di complessità sociale e 4 parametri di applicazione della moralità soprannaturale”.
La fede in dei moralizzatori sarebbe più un effetto più che una causa dello sviluppo di società complesse.
“Le nostre analisi – spiegano gli autori – “confermano l’associazione tra gli dei moralisti e la complessità sociale”. Rivelando però che lo svilupparsi della fede in dei moralizzatori in realtà è susseguente, piuttosto che precedente, a “notevoli crescite e sviluppi della complessità sociale”. La religione sarebbe quindi più un effetto che una causa della nascita e crescita di società complesse.
I ricercatori spiegano anche che “Contrariamente alle ipotesi precedenti, i potenti grandi dei moralizzatori e la loro potenziale punizione sovrannaturale prosociale, tendono ad apparire solo dopo l’emergere di megasocietà con popolazioni di oltre un milione di persone”. La fede in dei moralizzatori non sarebbe quindi “un prerequisito per l’evoluzione della complessità sociale”. Avrebbe invece sicuramente avuto un ruolo di “aiuto e sostegno all’ espansione di complessi imperi multietnici” dopo la loro creazione.
Per la scienza maggior peso avrebbero invece avuto “i rituali che facilitano la standardizzazione delle tradizioni religiose all’interno di grandi popolazioni”. Rituali che “precedono generalmente la comparsa degli dei moralizzatori”. Gli autori ipotizzano quindi “che le pratiche rituali fossero più importanti del particolare contenuto della fede religiosa, per l’iniziale aumento della complessità sociale”.
References:
Autori dello studio: Harvey Whitehouse, Pieter François, Patrick E. Savage, Thomas E. Currie, Kevin C. Feeney, Enrico Cioni, Rosalind Purcell, Robert M. Ross, Jennifer Larson, John Baines, Barend ter Haar, Alan Covey & Peter Turchin. DOI: https://doi.org/10.1038/s41586-019-1043-4. Link Nature.
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