Pubblichiamo una breve nota del nostro direttore, Paolo Centofanti, sulla vicenda del suo illegittimo e immotivato licenziamento subito da Sky nel 2005.
Tra pochi giorni sarà l’ennesimo anniversario del mio licenziamento illegittimo e immotivato da Sky nel 2005. Mentre l’anniversario del reintegro nel 2011 – oltre 6 mesi dopo la Sentenza di Primo Grado del Tribunale del Lavoro di Roma – e del contestuale trasferimento a Milano, c’è già stato il 30 giugno scorso. 14 anni in cui dal punto di vista morale e professionale ancora non è possibile mettere la parola fine a questa vicenda, che ha creato un importante precedente giuridico.
La reputazione di un professionista e di un lavoratore può infatti essere colpita, e persino del tutto disgregata, in modi molto semplici. Quando ad esempio lo colpiscono un licenziamento accompagnato da false e pesanti accuse. Che nel mio caso sono state confutate dai Giudici nei vari gradi di Giudizio. E visto però che ad oggi non sono riuscito a recuperare del tutto la mia reputazione, dovrò trovare il modo per parlarne di nuovo in queste settimane. Cercando pure di non annoiare e di non essere ripetitivo, per i lettori di questi giornali.
Chi volesse comunque saperne di più ad oggi, può cercare subito le parole “licenziamento, sky” su questo giornale o su Fede e Ragione. Oppure leggere ad esempio il testo integrale delle Sentenze in link. Ovvero le Sentenze del Tribunale di Primo Grado, della Corte di Appello e della Corte di Cassazione. Tutte, grazie alla Giustizia Italiana – in cui a mio avviso possiamo e dobbiamo avere fiducia – a me favorevoli. Paolo Centofanti, direttore SRM – Fede e Ragione.
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