Isaac Newton non è stato “solo” uno dei più grandi scienziati della storia. Anche se alcuni lo ignorano, dedicò infatti gran parte del proprio interesse e dei propri studi anche alla religione e a questioni di fede.
Uno studio statistico realizzato negli anni sessanta dal matematico britannico Herbert Westren Turnbull, ha infatti analizzato le circa 3.600.000 parole presenti in testi e vari scritti di Newton – 1. Turnbull, Regius Professor of Mathematics all’Università di St Andrews, ha riscontrato che solo un milione di parole affrontano questioni di scienza. Mentre in circa 1.400.000 parole, Newton parla di fede e religione. Scrivendo persino alcuni testi per spiegare la necessità di una interpretazione più fedele della Bibbia.
Questioni su cui Newton si confrontò anche con studiosi importanti della sua epoca, come ad esempio il filosofo e medico John Locke. Oltre ad occuparsi di scienza e religione, Newton dedicò molto tempo anche a studi storici e di alchimia. Lo conosciamo come un famoso alchimista, oltre che fisico, matematico e filosofo e astronomo. I suoi meriti scientifici e culturali gli valsero la presidenza della Royal Society – The President, Council, and Fellows of the Royal Society of London for Improving Natural Knowledge. costituita nel 1660 da John Evelyn e altri importanti studiosi e accademici britannici.
In questi giorni, la Biblioteca Nazionale di Israele ha reso disponibili alcuni degli scritti teologici di Newton, o comunque dedicati alla religione. Gli scritti alla morte dello scienziato erano stati donati all’università di Cambridge, che però non era interessata a documenti su questioni religiose o di fede. Nel 1936 erano stati venduti all’asta, e comprati in gran parte da uno studioso biblico israeliano, Abraham Shalom Yahuda. Il quale aveva disposto che alla sua morte fossero appunto donati alla Biblioteca Nazionale di Israele. Ve ne parliamo questa settimana in un prossimo articolo, in cui approfondiremo l’approccio intellettuale di Newton a fede e scienza. Immagine: Sir Isaac Newton Ritratto di Sir Godfrey Kneller, 1702, olio su tela, fonte Wikipedia.
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