L’edizione 2019 della Notte Europea dei Ricercatori coinvolgerà come di consueto migliaia di scienziati e studiosi, e si svolgerà venerdì 27 settembre.
Questa iniziativa divulgativa ha l’obiettivo di offrire opportunità d’incontro tra ricercatori e cittadini; di promuovere la cultura scientifica e la consapevolezza della sua importanza nella società contemporanea; di sostenere gli studi scientifici e di far conoscere in modi informali e divertenti le professioni della scienza e della ricerca. Dal 2018 – 2019, si legge sul sito ufficiale, sono stati realizzati 55 progetti in 371 città europee e di altre regioni. Nella precedente edizione 2018, ha visto la partecipazione di oltre 1,5 milioni di visitatori.
Come di consueto sono previsti eventi per tutte le fasce di età, tra spettacoli, concerti, conferenze e seminari divulgativi, esperimenti interattivi, mostre multimediali e visite guidate ad istituzioni scientifiche. In Europa sono stati programmati oltre 200 eventi, mentre in Italia quest’anno sono previsti 8 differenti progetti, che coinvolgeranno 116 città. Mercoledì 18 settembre si è svolta a Roma la conferenza stampa di presentazione della Notte europea dei Ricercatori. Erano presenti tra gli altri il nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, e il direttore facente funzioni della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Vito Borrelli. Questo il sito italiano ufficiale dell’iniziativa: www.nottedeiricercatori.it.
La Notte Europea dei Ricercatori è sostenuta dal 2005 dalla Commissione Europea, attualmente nell’ambito del programma di Azioni Marie Skłodowska Curie – H2020 MSCA NIGHT 2018 – G.A. 818973. Questo programma sostiene i ricercatori “in tutte le fasi della loro carriera, indipendentemente dall’età e dalla nazionalità” e a prescindere dall’area scientifica in cui svolgono attività di ricerca. Nel 2020 finanzierà oltre 10.500 ricercatori, con un fondo di 1,046 miliardi di euro. Un altro importante obiettivo delle Azioni Marie Skłodowska Curie è il sostegno “alla cooperazione tra industria e mondo accademico e formazione innovativa per migliorare le possibilità occupazionali e lo sviluppo della carriera”.
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