Monsignor Robert Barron, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Los Angeles, nel mese di ottobre ha parlato all’università di Oxford del rapporto tra fede e ragione nel pensiero di John Henry Newman.
Con il titolo Newman and the New Evangelization. Newman e la nuova evangelizzazione, l’incontro si è svolto il 16 ottobre scorso nella chiesa dell’università di Oxford. La conferenza è parte delle iniziative culturali previste per la canonizzazione di John Henry Newman, avvenuta il 13 ottobre 2019. Papa Francesco l’aveva annunciata durante il concistoro ordinario pubblico dell’1 luglio. Era stato papa Benedetto XVI a proclamarlo beato il 19 settembre del 2010.
Nato a Londra il 21 febbraio del 1801 Newman è stato un religioso, filosofo e teologo. Da presbitero anglicano, si era convertito al cattolicesimo, divenendo cardinale nel 1879, per nomina dell’allora Papa Leone XIII. Nella sua opera Apologia, alla pagina 222, spiegava il processo interiore che lo aveva portato a lasciare l’anglicanesimo e a convertirsi al cattolicesimo.
Le ragioni della sua conversione al cattolicesimo.
“Vidi che la teoria dello sviluppo – scrive Newman – non solo spiegava certi fatti, ma rappresentava in se stessa un avvenimento filosofico importante, che imprimeva un carattere a tutto il corso del pensiero cristiano. Si poteva individuarla fin dai primi anni dell’insegnamento cattolico fino al giorno d’oggi ed essa dava a quell’insegnamento unità e carattere. Era una specie di prova che gli anglicani non potevano offrire, che Roma era in verità le antiche Antiochia, Alessandria e Costantinopoli […]”.
La complementarietà intellettuale e pedagogica tra scienza e fede.
Nel Discorso nell’Università Cattolica, nell’opera Il cuore del mondo – Antologia degli scritti, pagina 167, il cardinale Newman spiega sinteticamente il proprio approccio intellettuale e pedagogico al rapporto tra fede e ragione. E la propria idea di una sana e auspicabile educazione cristiana. Che metta in comunicazione due ambiti da molti intellettuali e religiosi considerati opposti e irriducibili. E che in realtà potevano e dovevano essere reciprocamente complementari: fede e scienza.
“Ecco dunque, a quel che io penso – scrive Newman – l’intento della Santa Sede e della Chiesa Cattolica nel fondare Università: ricongiungere cose che in principio furono congiunte insieme da Dio, e dall’uomo sono state staccate […]. Desidero che gli stessi luoghi e le stesse persone siano insieme oracoli di filosofia e santuari di devozione […]. Non mi soddisfa che la religione sia di qua e la scienza sia di là, e che i giovani conversino tutto il giorno con la scienza, e alloggino con la religione la sera […] voglio che uno stesso tetto contenga insieme la disciplina intellettuale e quella morale”. Immagine, fonte Wikipedia: John Henry Newman. Opera di sir John Everett Millais.
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