International Cosmic Day: 70 studenti delle superiori alla scoperta dei raggi cosmici ai laboratori sotterranei del Gran Sasso.
Nella giornata di mercoledì 6 novembre 2019, settanta studenti delle scuole secondarie di II° grado abruzzesi hanno partecipato all’International Cosmic Day.
Studenti e docenti sono arrivati ai Laboratori del Gran Sasso da nove scuole, delle provincie di L’Aquila, Teramo e Pescara. Nella sala Fermi dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso – LNGS hanno potuto incontrare i fisici dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, del GSSI Gran Sasso Science Institute, e dell’Università dell’Aquila. Qui la mattina hanno partecipato ad alcuni seminari e grazie a uno speciale telescopio, sviluppato dal’INFN – LNGS, hanno provato in prima persona una attività di misura e di analisi dei raggi cosmici.
Nel pomeriggio gli studenti e i docenti che li hanno accompagnati hanno visitato i Laboratori sotterranei, attualmente la più grande struttura sotterranea di questo tipo al mondo. Hanno potuto così conoscere gli esperimenti e le attività di ricerca realizzati nell’LNGS. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare NFN ha coordinato l’International Cosmic Day in diciotto città italiane, tra cui Milano, Roma, Firenze, Pavia, Perugia e ovviamente L’Aquila. Hanno partecipato all’evento in tutta Italia oltre 1200 studenti.
Che cosa sono i raggi cosmici e da dove provengono? Come misurare le particelle che li compongono? Sono alcune delle domande a cui nella giornata di oggi, 6 novembre, in contemporanea ai loro coetanei di tutto il mondo, hanno cercato di rispondere 70 studenti del IV° e del V° anno degli Istituti superiori abruzzesi in occasione dell’International Cosmic Day – ICD, organizzato a L’Aquila grazie al supporto dei ricercatori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso-INFN e del GSSI .
Dalla nota ufficiale dell’INFN – LNGS.
L’International Cosmic Day si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica di frontiera, introducendoli ai misteri dell’Universo racchiusi nei raggi cosmici. Gli studenti italiani, come altri coetanei all’estero, hanno analizzato i dati di un vero e proprio rivelatore di raggi cosmici, lo strumento con cui i ricercatori “vedono” la pioggia di particelle proveniente dal cosmo. Quando i raggi cosmici attraversano l’atmosfera terrestre, interagiscono con essa.
Questa interazione produce delle particelle secondarie, che al livello del mare colpiscono la Terra al ritmo di alcune centinaia al secondo per ogni metro quadrato di superficie. Gli studenti hanno analizzato il flusso di queste particelle secondarie, misurandone l’intensità e cercando di capire come essa dipenda dalla direzione di provenienza. Successivamente hanno confrontato le loro risposte con quelle ottenute da gruppi di studenti di altre università e centri di ricerca in tutto il mondo, collegati tra loro in videoconferenza.
Come in una vera collaborazione scientifica internazionale, gli studenti sono stati invitati a preparare un breve articolo in lingua inglese che riassuma i risultati ottenuti. Gli elaborati frutto di questo lavoro di équipe saranno presentati a una cerimonia pubblica che si terrà al Gran Sasso Science Institute a fine gennaio. I migliori lavori verranno premiati e pubblicati online.
L’iniziativa è coordinata dal centro di ricerca tedesco DESY di Amburgo e organizzata in collaborazione, oltre che con l’INFN e il GSSI, con i più importanti centri di ricerca che operano nell’ambito della fisica delle particelle: il CERN di Ginevra, il FERMILAB di Chicago e i gruppi International Particle Physics Outreach Group – IPPOG, il tedesco Netzwerk Teilchenwelt e lo statunitense QuarkNet. In Italia l’iniziativa è organizzata in collaborazione con le Università che ospitano le Sezioni INFN.
La rete di Sezioni INFN partecipanti all’ICD è coordinata da OCRA – Outreach Cosmic Ray Activities, un programma del Comitato di Coordinamento della Terza Missione dell’Istituto, che raccoglie le attività di outreach sul tema dei raggi cosmici. Nell’ambito di tali attività è organizzato in primavera uno stage di tre giorni per gli studenti selezionati durante l’ICD – due per ciascuna sede – che per l’edizione 2019 sarà organizzato ai Laboratori Nazionali di Frascati e coinvolgerà i vincitori dell’ICD nel lancio di un pallone stratosferico per la misura del flusso dei raggi cosmici in alta quota.
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