L’Ordine dei Giornalisti della Regione Lombardia ha ieri ricordato l’obbligo per i giornalisti – in particolare i direttori di testate – di distinguere tra informazione giornalistica e pubblicità.
Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia critica e stigmatizza la frequente confusione tra informazione giornalistica e informazioni pubblicitarie o promozionali. Una confusione attuata spesso pure in modi indiretti, trasformando “la notizia in una vetrina più o meno suggestiva (e subdola) per il prodotto”. L’OdG ha richiamato i propri iscritti al rispetto dei lettori e dei doveri deontologici. Ricordando anche il divieto di pubblicità diretta, indiretta o persino occulta.
Si parla di una palese e grave violazione dei doveri dei giornalisti. Che diventa ancora più grave “se il messaggio coinvolge familiari e figli di minore età utilizzati come veri e propri testimonial”. Citando l’articolo 10 del Testo Unico, l’OdG ricorda a tutti gli iscritti, in primis ai direttori delle testate giornalistiche e a quanti hanno ruoli di responsabilità, la necessità e il dovere professionale e deontologico di “assicurare ai cittadini il diritto di ricevere un’informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario attraverso chiare indicazioni”. Sulla rivista scientifica Fede e Ragione è stato pubblicato integralmente il testo diramato ieri, lunedì 16 dicembre 2019, dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
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