Scienza e fede sono due parti inscindibili della stessa avventura dell’esistenza per la virologa Anjeanette Roberts.
La studiosa ne ha parlato in un proprio articolo su Christianity Today martedì 10 marzo 2020. Una riflessione, come virologa e come credente, “sull’essere femminile e cristiano nelle scienze”.
La Roberts spiega di essersi appassionata alla fantascienza,da piccola, all’età di sei o sette anni, in particolare alla serie televisiva Start Trek. E di essersi immedesimata, come fanno i bambini con l’equipaggio dell’Enterprise. Viaggiando con la fantasia nello spazio, si sentita anche affascinata e incuriosita dalle culture alieni descritte nella serie tv, come i Klingon e i Vulcaniani.
Una curiosità per la scienza e la cultura, accresciuta dalla madre, ce la portava in biblioteca ogni settimana. La virologa spiega di essere entrata a far parte di un club di libri sulla fantascienza all’età di dodici anni circa. E come questo le abbia mostrato le potenzialità della scienza.
Il suo avvicinamento alla fede avvenne poco dopo, nell’estate. Anjeanette Roberts vede lo studio e la fede, nella propria infanzia, non “come narrazioni separate e simultanee, ma piuttosto come una storia integrata”. Spiegandole così: “il mio amore per la scienza e il mio amore per Gesù sono state esperienze condivise per gran parte della mia vita. Entrambi mi invitano in spazi di curiosità e immaginazione. Entrambi mi incoraggiano a porre domande, cercare la verità ed esplorare il mondo intorno a me. Ed entrambi mi chiamano per scoprire cosa è possibile, reale e affidabile”. Link Christianity Today.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.