Sabato 21 novembre ricorre l’anniversario della nascita di Olena Kazymyrchak – Polonskaya, astronoma ucraina e donna di grande fede.
Olena Kazimirchak – Polonskaya, astronoma, grande studiosa degli sciami meteroici delle Leonidi, ha diviso la propria esistenza tra la fede e la scienza. In tempi difficilissimi come quelli successivi alla rivoluzione russa, e soprattutto il periodo del feroce dominio di Stalin sull’Unione Sovietica e sui paesi del blocco sovietico. Ciò nonostante, oltre ad esercitare con passione la propria professione di scienziata, è stata una fervente e attiva credente.
Nata il 21 novembre del 1902 a Selets, era stata educata religiosamente. Nel 1928 si era laureata all’Università di Leopoli, e dal 1932 era diventata assistente all’Osservatorio Astronomico dell’Università di Varsavia, ruolo tenuto fino al 1934. Nel 1945 divenne docente di matematica e astronomia alla Kherson State University, per poi tornare in Unione Sovietica, dove nel 1948 divenne ricercatrice all’Istituto di Astronomia Teorica dell’Accademia delle Scienze.
Tre anni dopo, nel 1951, a causa delle purghe staliniste e della sua fede religiosa fu però licenziata, e l’anno successivo, nel gennaio 1952, fu accusata di spionaggio e arrestata. Venne prosciolta dalle false accuse e rilasciata nell’agosto dello stesso anno. Riprese la propria carriera scientifica nel 1953, con la nomina a professore associato del Dipartimento di Matematica Superiore dell’Università Pedagogica Nazionale K. D. Ushynsky dell’Ucraina meridionale.
Nel corso della sua attività scientifica, continuata almeno fino al 1985, ha ricoperto altri prestigiosi incarichi, anche internazionali. Nel 1964 fu nominata membro dell’Unione Astronomica Internazionale, e dal 1976 al 1978 fu il capo delle ricerche sulla dinamica dei piccoli corpi presso il Consiglio Astronomico dell’Accademia delle Scienze dell’Unione Sovietica. Vincitrice del Premio d’Astronomia Anna Bredikhine, nel 2006 le è stato intitolato il pianeta Polonskaya. È morta il 30 agosto del 1992 San Pietroburgo.
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