Scienza e fede: possono essere alleati e non avversari.
Questa la conclusione del volume Dieu, la science, les preuves: L’aube d’une révolution. Dio, la scienza, le prove: L’alba di una rivoluzione, di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies. Pubblicato da Guy Trédaniel éditeur, il libro vuole essere anche “un invito alla riflessione e al dibattito”.
La scienza in quattrocento anni ha portato scoperte che hanno spesso messo in discussione la fede e l’interpretazione delle sacre scritture dell’epoca. Con scienziati come Niccolò Copernico, Galileo Galilei, Charles Darwin, Sigmund Freud. Scoperte che hanno portato a credere nella possibilità di spiegare l’Universo senza la necessità di un Dio Creatore.
Arrivando così, nel ventesimo secolo al trionfo del materialismo, e alla negazione di Dio. Nello stesso periodo proprio la scienza ha portato però a nuove scoperte che mostrano una nuova e non spiegabile complessità. e a creare una nuova conoscenza, per la quale il materialismo stesso finisce col sembrare poco razionale.
Scoperte come la relatività, la meccanica quantistica, l’espansione dell’Universo, il Big Bang, la complessità degli esseri viventi. Per le quale una interpretazione materialistica e riduzionista delle realtà e delle leggi della Natura non è più sufficiente. “All’inizio del XX secolo”, spiega il libro, “la fede in un dio creatore sembrava scontrarsi con la scienza. Oggi, non sarebbe il contrario ?”
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