Fede e scienza possono dialogare, e allearsi per la dignità dell’uomo.
Il Papa Emerito Benedetto XVI, scomparso oggi, Sabato 31 Dicembre 2022, ha sempre sostenuto con forza che la scienza e la fede, oltre a poter dialogare, possono essere due modi complementari di osservare e capire la realtà dell’universo che ci circonda, del Creato. E possono essere alleate per affermare e realizzare una autentica dignità dell’uomo.
Possiamo ad esempio citare, quanto ebbe modo di affermare nel discorso per una delle sue udienze, da lui tenuta per i partecipanti alle sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, svoltasi nel 2012 sul tema Complexity and Analogy in Science: Theoretical, Methodological and Epistemological Aspects.
Un tema particolarmente importante, sottolineava l’allora Pontefice, perché “dischiude una serie di prospettive che puntano verso una nuova visione dell’unità delle scienze”. Le attuali “importanti scoperte e i progressi degli ultimi anni – aveva spiegato – ci invitano a esaminare la grande analogia tra fisica e biologia che si manifesta chiaramente ogni qualvolta otteniamo una comprensione più profonda dell’ordine naturale. Se è vero che alcune delle nuove nozioni ottenute in questo modo ci possono permettere di trarre anche conclusioni sui processi del passato, questa estrapolazione mette altresì in rilievo la grande unità della natura nella complessa struttura dell’universo e il mistero del posto che l’uomo occupa in esso”.
Ma “la complessità e la grandezza della scienza contemporanea in tutto ciò che consente all’uomo di sapere sulla natura ha ripercussioni dirette sugli esseri umani”. Conseguentemente, “solo l’uomo può ampliare costantemente la propria conoscenza della verità e ordinarla saggiamente per il bene proprio e del suo ambiente”.
Link discorso, sito Vaticano.
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