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Fede e scienza: l’umanità ha dimenticato Dio?

Solzhenitsyn-foto-Evstafiev

Una conferenza a Dallas, partendo dal discorso di Aleksandr Solzhenitsyn per il Premio Templeton.

Il filosofo Stephen Meyer rivisita, in una conferenza a Dallas, Stati Uniti, su scienza e fede, il discorso del Premio Templeton di Aleksandr Solzhenitsyn del 10 maggio 1983, in cui Solzhenitsyn accusava l’Occidente di aver dimenticato Dio. L’evento è stato organizzato dal Discovery Institute, istituzione di ricerca di carattere creazionista.

https://youtu.be/v7rBc86tYSc

Quest’anno ricorre il decimo anniversario di un discorso molto significativo tenuto da Alexander Solzhenitsyn, il grande dissidente sovietico. Nel suo famoso discorso intitolato “Gli uomini hanno dimenticato il discorso di Dio”, Solzhenitsyn parlò dei disastri che colpirono l’Unione Sovietica e la Russia a causa dell’abbandono della fede in Dio da parte della gente.

Meyer pone la domanda se i disastri che stanno accadendo in America abbiano qualcosa a che fare con il fatto che abbiamo dimenticato Dio.

Inizia il discorso con la cupa sensazione che la nostra cultura sia in serio pericolo e che si stia sgretolando in molti modi. Per Solzhenitsyn i grandi disastri che colpirono la Russia erano dovuti al fatto che gli uomini avevano dimenticato Dio.

Oggi, afferma Meyer, anche in America stanno accadendo molti disastri. Ad essere onesti si vede un livello quasi epidemico di suicidi tra gli adolescenti, un’epidemia di ansia, sparatorie di massa, un crollo delle famiglie al di fuori del matrimonio, confusione sull’identità di genere e persino mutilazioni mediche dei giovani promosse dall’idea di fluidità di genere. Oltre a ciò un continuo aumento della criminalità, e le morti per overdose di fentanyl.

La domanda che Meyer vuole porre è se tutti o alcuni di questi disastri abbiano qualcosa a che fare con la nostra dimenticanza di Dio. E cita il recente sondaggio Gallup che ha rilevato una diminuzione percentuale del numero di persone che credono in Dio, anche se il numero rimane ancora abbastanza alto. Questo calo è stato particolarmente evidente tra la Generazione Z e i giovani in generale, che si stanno allontanando in modo drammatico dalle credenze religiose tradizionali, anche se sono cresciuti in famiglie ebraiche, cristiane o religiose.

Una ragione del calo della fede, emersa da diversi sondaggi, e citata da atei autoproclamati e agnostici è che le scoperte scientifiche rendono meno probabile l’esistenza di Dio. Elemento non sorprendente, perché molti giovani fedeli e devoti affermano di aver poi perso la fede dopo essere entrati in carriere universitarie scientifiche.

Altro problema è l’attuale fenomeno editoriale del nuovo ateismo, che anche se sta perdendo popolarità, è stato prominente per molti anni recenti. Guidato da personaggi come Richard Dawkins – autore de L’illusione di Dio – Lawrence Krauss, Bill Nye the Science Guy e seri scienziati come Stephen Hawking e Stephen Weinberg, il grande fisico dell’Università del Texas scomparso l’estate precedente, sono diventati famosi per sostenere l’ateismo.

Credits immagine: Lo scrittore russo e premio Nobel Aleksandr Solzhenitsyn si affaccia da un treno, a Vladivostok, nell’estate del 1994, prima di partire per un viaggio attraverso la Russia. Solzhenitsyn è tornato in Russia dopo quasi 20 anni di esilio. Foto di Michail Evstafiev.

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