Capire l’universo senza affidarsi solo alla scienza.
Papa Francesco, nel suo messaggio ai partecipanti alla Scuola Estiva di Astrofisica della Specola Vaticana, rivolge un saluto e un augurio ai presenti, ringraziando coloro che li guidano in questa esperienza. Nelle sue parole, il Papa si dice affascinato dalle recenti scoperte astronomiche che ci vengono offerte dagli astronomi sull’universo. Egli fa riferimento alle meravigliose immagini inviate dal telescopio spaziale James Webb, che lasciano tutti stupefatti, e anticipa l’operatività dell’Osservatorio Vera Rubin, che promette di mostrarci come l’universo cresce e cambia di fronte ai nostri occhi.
Il Papa sottolinea la vastità dell’universo che stiamo scoprendo, con le sue enormi dimensioni e il numero incredibile di galassie, stelle e pianeti individuati. Citando il salmista, che scriveva circa 2500 anni fa, afferma: “Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?” (Sal 8,4-5). Il Papa riconosce che da sempre l’immensità dell’universo è stata fonte di stupore per l’umanità, anche se può sembrare travolgente o persino spaventoso.
Papa Francesco si rivolge in particolare ai giovani del XXI secolo che partecipano alla Scuola Estiva, sottolineando che si propongono di abbracciare la vastità dell’universo e di sviluppare i metodi per trovare la comprensione all’interno del flusso continuo di nuovi dati.
E che impareranno “a comprendere l’universo”. Consapevoli però che anche con gli strumenti più adeguati, “la qualità dei risultati dipende dalla perizia dell’artigiano”. Il Pontefice ricorda che “una grande tentazione, sia nella scienza sia nella filosofia, è quella di cercare di ottenere solamente le risposte che ci aspettiamo, mentre noi siamo anche capaci di lasciarci stupire da eventuali novità non pianificate”.
Invitando studenti e studentesse a “non essere soddisfatti dei risultati” dei propri studi fino a quando non ne saranno anche sorpresi. “E anche se il vostro sguardo passa attraverso la finestra dell’astronomia – afferma il Pontefice – non dimenticate le altre finestre che possono mostrarvi realtà importanti, come la compassione e l’amore, realtà che state incontrando anche nell’amicizia che sta crescendo tra di voi in questi giorni.”
Perché ciò che più sorprende dell’universo “è che contenga creature come noi che sono capaci di osservarlo con meraviglia e di ‘interrogarlo. Infatti, quando il salmista chiede: ‘Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?’, subito aggiunge: ‘Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato’ (Sal 8,5-6).”
Papa Francesco invita i giovani a non perdere mai “questo senso di stupore, sia nella vostra ricerca sia nella vostra vita; possiate essere sempre spinti dall’amore per la verità e stupiti da tutto quello che ogni frammento dell’universo vi offre.”
E conclude il messaggio augurando giornate “fruttuose di studio e di amicizia”, benedicendo i partecipanti alla Scuola Estiva di Astrofisica della Specola Vaticana e chiedendo di pregare per lui.
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