Determined di Robert Sapolsky: un’esplorazione della coscienza e della presunta illusione del libero arbitrio.
Nel suo ultimo libro Determined, il noto scienziato comportamentale e autore di bestseller Robert Sapolsky approfondisce la scienza e la filosofia del processo decisionale. Conosciuto per il suo lavoro innovativo in Behave, Sapolsky ora compie un audace passo avanti, sfidando la stessa nozione di libero arbitrio, un concetto centrale nell’autopercezione umana.
Determined è un viaggio attraverso l’intricata rete della coscienza, della ragione, dell’emozione e degli stimoli che modellano le nostre risposte. Sapolsky sintetizza abilmente la nostra attuale comprensione di come opera la coscienza, intrecciando ragione ed emozione, e l’interazione tra stimolo e risposta, sia nel momento che nel corso di una vita.
Uno degli aspetti più intellettualmente avvincenti del libro, anche se non condivisibili nel risultato, è il sistematico smantellamento delle argomentazioni tradizionali a favore del libero arbitrio. Sapolsky naviga nei complessi regni della scienza del caos e della complessità, della fisica quantistica e anche nei domini più esoterici della filosofia. Facendo ciò, porta alla luce come le prospettive storiche, in particolare in medicina, si sarebbero evolute dall’attribuire certi comportamenti a cause morali o soprannaturali a comprenderli come parte della nostra biologia.
Sapolsky riconosce la difficoltà nel lasciar andare il nostro desiderio radicato di giudicare gli altri e noi stessi. Questa ammissione porta un aspetto umano e comprensibile al suo discorso scientifico. Egli applica questa nuova comprensione della vita, che sarebbe priva di libero arbitrio, a questioni sociali cruciali come la punizione, la moralità e la convivenza comunitaria.
Il libro culmina in un potente argomento: riconoscere l’assenza di libero arbitrio nella nostra vita quotidiana e riconsiderare come vediamo noi stessi e gli altri.è un passo difficile, ma sarebbe essenziale verso la creazione di un mondo più umano. Sapolsky sostiene che accettare questa verità non porterebbe all’anarchia o alla disperazione. Al contrario, prometterebbe a suo dire una società più compassionevole e comprensiva, dove le azioni sono viste attraverso la lente della biologia e delle circostanze piuttosto che della mera scelta.
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